Leggi il settimanale

Patto per le famiglie Candidati Pd scaricano il leader

Patto per le famiglie Candidati Pd scaricano il leader

Altri tre fedelissimi di Burlando, più tre «alleati» dell’Udc scaricano il Governatore. E lo fanno mettendo nero su bianco la bocciatura della politica della precedente giunta su temi etici e sociali. I nomi di chi ha firmato un patto per abolire una delle ultime leggi regionali approvate e per cambiare l’impostazione troppo laicista in materia di scuola e famiglia sono in alcuni casi sorprendenti. Perché il «Forum ligure delle associazioni familiari» ha rivolto tramite la presidente Anna Maria Panfili un appello assolutamente bipartisan, ha chiesto a tutti i candidati un incontro per discutere certi temi e alla fine ha proposto agli intervenuti un patto in tre punti. Uno prevede l’obbligatorietà del parere della Consulta per la famiglia prima dell’approvazione di leggi e provvedimenti che possano riguardarla. Un altro impegna i prossimi amministratori a prevedere un «quoziente Parma», cioè un adeguamento di tasse e spese per servizi sulla base del numero dei componenti dei nuclei familiari come fatto dalla città emiliana. Un terzo, che in realtà è il primo, è la totale sconfessione della linea-Burlando e indica la «revisione della legge 52/09 (norme contro le discriminazioni determinate dall’identità sessuale o dall’identità di genere) e adozione di una normativa regionale quadro che garantisca la tutela e promozione della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, nel rispetto e nella piena attuazione degli articoli 29, 30, 31 della Costituzione».
Basta con le agevolazioni e le corsie preferenziali per i gay, più risorse e anzi tutele per le famiglie tradizionali. E a sottoscrivere il patto sono stati moltissimi, quasi tutti, i candidati del centrodestra, a partire da Sandro Biasotti. La notizia però è nelle tre adesioni raccolte nelle file della sinistra-sinistra. A smentire le scelte del leader del centrosinistra sono stati infatti Carlo Besana, uomo di punta della lista civica per Burlando e del «popolo viola», Maria Rosa Biggi e Pippo Rossetti del Pd.

Stupiscono in misura inferiore le tre firme dei candidati Udc, che pure erano in maggioranza con Burlando quando la legge pro gay è stata approvata. Il «patto» del Forum delle famiglie attende comunque altre adesioni. Chissà che da sinistra non arrivino altre sorprese.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica