Patto del Nord, asse tra i quattro candidati

GenovaHanno scelto Genova perché la Liguria è tra le regioni in bilico dove il candidato del centrodestra è dato pari al presidente uscente. Hanno scelto il capoluogo ligure perché tornare a governare una regione che fu baluardo della sinistra ha un sapore tutto particolare. Hanno scelto Genova anche per scaramanzia, perché nel 2000 siglando al Porto Antico il «patto del Nord» salirono al governo in 4 su 4. Al tempo erano Roberto Formigoni per la Lombardia, Enzo Ghigo per il Piemonte, Giancarlo Galan per il Veneto e Sandro Biasotti per la Liguria. Di quel quartetto oggi rimangono Formigoni e Biasotti, a loro si affiancano i leghisti Roberto Cota e Luca Zaia.
Non si chiama più patto del Nord ma patto del quadrilatero però la firma in calce al documento ha un significato ancora più particolare, quasi storico, e vuol dar vita a una macroregione. La si chiami Padania, o come si vuole, ma appare un progetto tanto interessante quanto stimolante che puntualizza su quali temi le strategie debbano essere comuni. In quali realtà si debba camminare con lo stesso passo senza stare a considerare quali sono i confini territoriali: una visione comune che incorpora la cultura economica del «fare» e una nuova capacità di rapporto con il mondo della produzione e dello sviluppo sociale. «Saremo una lobby del Nord - ha detto Zaia - per dar vita alla vera locomotiva d’Italia».
Un patto del quadrilatero che rilanci le speranze del Nord come locomotiva per il Paese. Quella di Palazzo Ducale a Genova, ieri sera, non è stata solo una passerella politica alla vigilia delle elezioni regionali ma già la pianificazione di come il centrodestra vuole lavorare dal giorno successivo al voto. E come testimonianza dell’importanza strategica ecco la contestuale presenza in Liguria di altri tre ministri del governo Berlusconi: Umberto Bossi, Roberto Maroni e Giulio Tremonti. Il ministro dell’Economia, cerniera da sempre nei rapporti tra Berlusconi e la Lega Nord, guarda con interesse a un progetto che potrebbe essere di grande respiro anche per il governo nazionale.
Quali i temi del patto? Si parte dalla strategia comune per le grandi infrastrutture con la cantierizzazione del Terzo valico e delle reti europee e ci si aggancia allo sviluppo della portualità. I porti liguri di Genova, Savona e La Spezia organizzati in rete con le funzioni logistiche e interportuali dislocate oltre Appennino. Poi l’incremento dei collegamenti fluviali con l’Adriatico e l’individuazione di aree sulle quali far convergere azioni di sviluppo comune per sviluppare piattaforme logistiche. Spazio anche al settore terziario con una strategia turistica complementare per offrire all’estero proposte competitive che valorizzino le differenti peculiarità artistiche, storiche e territoriali. E in questo progetto grande risalto avrà l’Expo 2015 di Milano, evento che verrà utilizzato proprio con l’idea di valorizzare la macroregione.
Sui temi della sanità il tentativo di esportare le eccellenze della sanità lombarda nelle altre realtà del Nord.

Considerazione verrà data anche alla ricerca partendo dalla peculiarità dell’Istituto italiano di tecnologia che ha sede a Genova per creare una sinergia costante con le università e il mondo dell’impresa. La firma c’è già, adesso mancano i voti per trasformare progetti in realtà.

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