
Saranno più sorvegliate le stazioni ferroviarie di Milano e dell'hinterland. È stato deciso ieri mattina a Palazzo Diotti durante il tavolo del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Claudio Sbaraglia alla presenza del sindaco Beppe Sala, dalle autorità provinciali e dai rappresentanti delle forze dell'ordine.
Per il rafforzamento dei presidi determinanti sono stati fatti di cronaca come lo stupro avvenuto a San Zenone al Lambro, dove una ragazza di 18 anni è stata picchiata e violentata da un maliano non lontano dallo scalo ferroviario. Ma anche l'aggressione al gambiano che risale alla notte tra lunedì e martedì in via Vitruvio a Milano, a due passi dalla stazione Centrale, per la quale sono stati identificati due nordafricani, vagabondi che si muovono e vivono nei dintorni di quella zona.
In realtà l'iniziativa, come spiegano in prefettura "rientra negli impegni previsti dal patto Stazioni Sicure, siglato lo scorso 31 luglio 2024, che prevede un'azione coordinata tra le forze di polizia, le istituzioni e la cittadinanza attiva".
Il patto è finalizzato alla realizzazione di azioni congiunte fra i soggetti aderenti per una più efficiente governance dei fenomeni di marginalità, degrado urbano ed esclusione sociale e per promuovere e consolidare la sicurezza delle stazioni ferroviarie milanesi - Centrale, Garibaldi, Rogoredo, Certosa, Cadorna - e delle aree contigue, ma anche quelle di tutta la provincia di Milano
Le azioni messe in campo hanno, infatti, lo
scopo di assicurare una migliore fruibilità dei contesti limitrofi alle stazioni con una collaborazione costante tra prefettura, Comune di Milano, forze dell'ordine, associazioni e cittadini per una "sicurezza partecipata".