Matthias Pfaender
La città di Milano, dopo i recenti casi di violenza sessuale su donne, episodi che hanno suscitato un diffuso senso di pericolo, scatenando quello che viene definito «allarme sicurezza», tenta di reagire.
Lo fa schierando le forze dellordine in uno dei luoghi simbolo dellemergenza criminalità e del degrado urbano, la stazione Centrale, epicentro di aggressioni e violenze. Di giorno le baby gang di borseggiatori romeni, di notte le solite immagini, tristemente note ai residenti, del degrado: bivacchi sulle panchine, bottiglie rotte e risse, senza tetto e prostituzione.
Durante questo ultimo week end, in cui il principale scalo ferroviario cittadino è stato particolarmente affollato, a causa del controesodo che ha riportato in città la folla di villeggianti, gli agenti del commissariato Garibaldi Venezia hanno affiancato gli uomini della Polfer nel controllo della zona, svolgendo pattugliamenti speciali sia allinterno della stazione, sia nellarea circostante.
Durante le operazioni di sabato i poliziotti hanno controllato 45 persone, fermando dieci extracomunitari perché sprovvisti di documenti.
Il monitoraggio speciale dellarea è continuato anche ieri: il lavoro di 35 poliziotti, dieci dei quali in borghese, ha prodotto un bilancio di 15 persone indagate per ricettazione di cui 13 risultate immigrate irregolarmente. Durante il servizio sono state elevate multe ad alcuni chioschi abusivi e sono stati sequestrati nove navigatori satellitari, 23 telefonini e alcune decine di profumi e prodotti destinati alla vendita abusiva.
Gli agenti dispiegati, nonostante i risultati ottenuti, non sembrano però sufficienti per contrastare il senso di insicurezza che pervade i milanesi nellavvicinarsi alla stazione.
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