Paura al Cie: cinque stranieri tentano il suicidio

È stata proprio una brutta notte quella tra sabato e domenica nel Centro d’identificazione ed espulsione (Cie) di via Corelli. Si è temuto scoppiasse l’ennesima rivolta, che ci fossero feriti gravi (o anche peggio) e danneggiamenti, ma per fortuna è andata diversamente. All’interno del Centro cinque immigrati hanno cercato di togliersi la vita. Nessuno di loro, però, è mai stato in pericolo di vita: gli stranieri, portati subito all’ospedale, sono stati curati, poi dimessi e quindi ricondotti all’interno della struttura in buone condizioni di salute.
Ma vediamo cos’è accaduto nel dettaglio. Intorno alle 2 tre tunisini hanno ingerito del detersivo mentre si trovavano nelle loro stanze. Quasi contemporaneamente anche altri nordafricani tentavano di farla finita. Due egiziani, infatti, hanno raggiunto il bagno della struttura e quindi hanno cercato d’impiccarsi, usando le lenzuola dei loro letti. Tutti e cinque gli immigrati sono stati portati d’urgenza al Policlinico per le cure e per essere sedati. Uno dei due egiziani è stato dimesso subito ed è tornato nel Cie; il suo connazionale e i tre tunisini sono rimasti in osservazione quindi, una volta dimessi, sono stati riportati in via Corelli nel tardo pomeriggio di ieri.
Gli episodi appaiono slegati tra di loro e non si sono verificati nell’ambito di una rivolta. Secondo la polizia, si sarebbe trattato di gesti dimostrativi da parte di questi immigrati che vogliono così protestare contro le condizioni di disagio in cui sono costretti a vivere.
L’anno scorso, da gennaio a dicembre, ci sono state ben sei rivolte importanti al Cie di via Corelli. La più grave, dal punto di vista dei feriti e dei danni, è stata quella del 13 dicembre quando, poco prima di mezzanotte, un gruppo di stranieri aveva cercato di andarsene. Dopo avere oscurato le telecamere interne una quindicina di ospiti era riuscito a raggiungere il tetto. Il tentativo era quello di calarsi nei prati attigui e sparire nel buio della notte.

L’immediato intervento dei poliziotti aveva scongiurato la fuga, ma i manifestanti non si erano arresi: scesi dal tetto si erano uniti ad altri ospiti che avevano iniziato a sradicare i termosifoni e a spaccare le porte. Alle forze dell'ordine non era rimasto altro che fare irruzione all’interno dei locali per tentare di riportare la calma.

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