Paura in Montenapo, banditi in azione da Gucci

Blitz nella maison di moda: commesse chiuse in uno sgabuzzino, immobilizzato vigilantes. Ma il colpo fallisce perché i due non riescono a raggiungere la cassaforte

«Spiacente ma non possiamo dare informazioni, cerchi di capire, la sicurezza» è la risposta ferma ma gentile della Maison Gucci dopo il tentativo di rapina subito negli uffici di Montenapo. Una precauzione che forse avrebbero potuto prendere prima, visto che i banditi sapevano esattamente cosa e dove cercare: vale a dire una cassaforte e in una stanza del quarto piano. Hanno però perso più tempo del previsto, così l’avvicinarsi di alcuni dipendenti li ha obbligati alla fuga a mani vuote.
E si che il colpo sembrava studiato con cura. I banditi sono infatti entrati in azione ieri mattina verso le 10.30. In due, sembra italiani, con sono saliti indisturbati fino al quarto piano di via Montenapoleone 7 dove si trovano anche il negozio Gucci. Nessuno infatti li ha notati, fermati e chiesto loro spiegazioni. Prima falla nel sistema. Quindi si sono coperti il viso e sono passati all’azione. Le prime a cadere nelle loro mani sono state tre commesse che sono state minacciate con un taglierino e una pistola e quindi chiuse in uno sgabuzzino. Subito dopo è stata la volta di un addetto alla sicurezza che più tardi ha detto agli investigatori di aver avuto dei sospetti sull’arma da fuoco. Così a prima vista gli era sembrata una scacciacani, ma il prezzo da pagare per verificare questo dubbio sarebbe stato troppo alto. Quindi quando i banditi gli hanno intimato di stendersi a terra ha preferito obbedire.
A questo punto i rapinatori hanno avuto strada libera verso la cassaforte. Seconda falla dell’apparato di sicurezza. I malviventi infatti sapevano esattamente dove si trovava. Segno che avevano avuto indicazioni abbastanza sicure dall’interno della Maison. Insomma una talpa ha rivelato il bersaglio e forse, ma questo sicuramente non sarà mai confermato, anche il momento buono per trovare il forziere pieno di soldi. Ma i rapinatori si sono trovati davanti a un intoppo imprevisto: una porta chiusa. Hanno tentato di forzarla senza fare rumore, perdendo parecchio tempo. Troppo per portare a segno il colpo senza rischi. Così quando hanno sentito movimento lungo le scale hanno preferito eclissarsi. Infatti appena i due se ne sono andati sono arrivati altri impiegati e addetti alla sorveglianza che hanno trovato il collega ancora steso per terra. E hanno lanciato l’allarme.
Sul posto sono arrivate le volanti.

Gli agenti hanno raccolto le testimonianze delle vittime e dei dipendenti del primo piano che avrebbero notato due persone, le cui descrizioni corrispondevano a quelle dei rapinatori, saltare su una moto ed sparire verso via Manzoni. C’è stato anche un tentativo di inseguimento, ma i due erano ormai spariti.

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