Sono 1.500 gli abitanti di San Fratello per cui è stata emessa unordinanza di evacuazione. Lo racconta il sindaco Salvatore Sidoti Pinto, sottolineando che «la situazione è drammatica». «Stiamo vedendo il paese sparire - aggiunge il sindaco -: la frana ha coinvolto tutto il versante nord-est di San Fratello, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui a guardare quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa».
Sul posto in queste ore sta lavorando la Protezione civile regionale, oltre ai vigili del fuoco e a diversi volontari. «I miei concittadini - osserva Sidoti Pinto - si stanno trasferendo da amici o parenti che abitano nella zona non interessata dalla frana o in altri paesi. Siamo nelle mani di Dio...». A poter raccontare cosa accadde l8 gennaio di 88 anni fa, quando la collina venne giù travolgendo e spazzando via lintero paese, sono rimasti in pochi. I più, a San Fratello, paese di 5000 anime nel parco dei Nebrodi, della catastrofe che rase al suolo il centro hanno sentito solo il racconto. Ma quando, dopo un nubifragio durato 48 ore, la terra, da contrada Riana, oggi ha cominciato ancora una volta a franare, la gente ha abbandonato le case ed è fuggita via lasciando un paese fantasma.
Il ricordo della disastrosa frana che ad ottobre si è abbattuta su Messina facendo 37 morti è ancora vivo. San Fratello ora è un paese mezzo vuoto. Con la statua del santo protettore, San Nicola, e il Crocifisso portati via dalla chiesa madre, in cui si è aperta una profonda crepa, e lasciati nella piazza in una sorta di muta invocazione di protezione degli abitanti in fuga.
I muri di decine di case sono segnati da profonde spaccature. La collina viene giù poco a poco a valle e alle abitazioni viene a mancare il sostegno del terreno. Il fronte della frana è raddoppiato in poche ore raggiungendo i due chilometri.