Parlare di disagio giovanile forse è troppo poco. Certo non basta per spiegare il suicidio dello studente genovese che ieri ha deciso di togliersi la vita davanti ai suoi compagni di classe e quello della quattordicenne che a febbraio si è gettata dalla finestra dopo aver avuto un banale diverbio sulla scuola con la madre.
Due episodi analoghi, apparentemente inspiegabili, che ruotano intorno al mondo scolastico, ma forse hanno radici molto più lontane. Un paio di mesi fa una ragazzina genovese, V.P, che viveva con la madre in una via dietro a piazza Brignole, intorno alla mezzanotte, dopo aver litigato con lei si è tolta la vita, gettandosi dalla finestra. Si è uccisa dopo un volo di undici piani e dopo aver scritto un biglietto nel quale chiedeva scusa alla madre per le lezioni che aveva saltato a scuola. «Cara mamma, scusa se ti ho fatto arrabbiare». Poi il volo. Avrebbe compiuto quindici anni il 16 luglio. Quando non ha più visto la ragazza, la madre, una donna di quarantatré anni, pensando a una sua fuga si è preoccupata e ha chiamato subito il 113. Gli agenti hanno ascoltato il suo racconto e hanno colto immediamente la gravità della situazione. Dopo aver fatto un giro del caseggiato, hanno trovato il corpo della quattordicenne nel cortile interno del palazzo. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, perché gli inquilini dell'appartamento che dà sul giardino non c'erano e il cancello era chiuso. La giovane era già morta. Agli agenti la madre, in evidente stato di choc, ha spiegato di aver avuto una lite con la figlia per motivi scolastici. Finito il diverbio, la ragazzina si è chiusa in camera, come ogni sera. La madre ha raccontato di aver udito ancora alcuni rumori della figlia che andava in bagno, poi più nulla. Turbata e insospettita, allora è entrata in camera e ha trovato la finestra spalancata.
Sul momento la donna non ha pensato alla tragedia, ma a una fuga della figlia. Quando gli agenti hanno fatto un giro di perlustrazione intorno al palazzo, hanno rinvenuto il corpo della ragazza, senza vita.
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