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Pavia La doppia vita di Chiriaco, direttore della Asl e fondatore della «’ndrina»

In un’intercettazione telefonica si vantò di essere il fondatore della ’ndrangheta a Pavia. E in effetti Carlo Antonio Chiriaco, il direttore dell’Asl pavese arrestato per concorso in associazione mafiosa e corruzione, era in affari con i boss Pino Neri e Cosimo Barranca. Gli inquirenti lo definiscono un personaggio «inquietante», una figura paradigmatica di amministratore pubblico locale in contatto con la ’ndrangheta calabrese. Il medico odontoiatra, classe 1959, ex segretario provinciale della Dc, era riuscito ad accumulare un capitale sostanzioso, tra beni mobili e immobili. Gli sono stati sequestrati ingenti conti correnti e 38 immobili sparsi tra il pavese a la Liguria, intestati alla figlia e a una società a lui riconducibile.
Il direttore sanitario è anche accusato di concorso in corruzione elettorale, in base a quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche contenute negli atti dell’inchiesta. Chiriaco avrebbe infatti offerto soldi a un infermiere che si era detto capace di procurargli un centinaio di voti a favore del politico di riferimento. Presumibilmente l’ex assessore regionale Giancarlo Abelli. Tuttavia lo stesso Abelli si scagiona: «Io non ho mai chiesto niente» puntualizza sottolineando la sua competa estraneità alla maxioperazione. In base alla ricostruzione del gip, Chiriaco si rese anche «disponibile a creare false prove a favore di Rosanna Abelli», la moglie del deputato del Pdl arrestata nell’ambito dell’inchiesta Montecity-Santa Giulia. False prove «per dimostrare la sua incompatibilità con il regime carcerario».
I motivi dell’arresto sono estranei dall’attività medica di Chiriaco e non hanno nulla a che fare nemmeno con il suo ruolo di direttore sanitario dell’Asl. Il medico (che in passato è stato ispettore sanitario, direttore al San Matteo e presidente delle Istituzioni assistenziali riunite di Pavia) avrebbe quindi intrapreso «un’attività illecita parallela».
Chiriaco, poche ore dopo l’arresto, ha fatto recapitare all’Asl una lettera con cui comunica l’autosospensione dall’incarico. «Abbiamo accettato le dimissioni - spiega la direttrice generale Simona Mariani -.

Preciso che l’Asl è del tutto estranea alla vicenda in cui è coinvolto Chiriaco e che l’attività proseguirà normalmente». A sostituire il direttore sanitario, come già in passato, sarà Luigi Camana, direttore del dipartimento prevenzione.

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