Il Pd a lezione da don Farinella

(...) E lui, l’ideologo di chi politicamente ha una sola idea, non li ha delusi: «Per sconfiggere la brodaglia berlusconista lancio un appello al segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani: esci dal budino in cui versa il Pd, in Italia serve un’opposizione più forte, il voto regionale deve dare un calcio nelle palle a Berlusconi». Clap, clap, clap. Applausi scroscianti, folla (cioè folletta, trecento persone scarsi, Vip compresi) in visibilio, dirigenti di Pd affascinati dal programma per le regionali. Non uno che abbia sentito il dovere di dissentire, almeno per continuare a sembrare democratici. Anzi, l’idea di «dare un calcio nelle palle a Berlusconi» li ha divertiti parecchio. E così anche il piano b) di don Farinella - che non è alternativo ma complementare al piano a) - trascina il popolo viola (e i leader liguri del Pd) in battaglia: «Berlusconi può governare ma non può impadronirsi della nostra libertà - ha proseguito Don Farinella - è moralmente illegittimato a governare, dovremmo spedirlo a Hammamet. A Bersani e Di Pietro chiedo un’opposizione più forte, devono concentrarsi a mandarlo a mare, al polo artico o in galera».


E così, dopo l’immancabile discorso revival-partigiano di Raimondo Ricci, sempre utile ad ogni elezione per scrivere un programma nuovo, tutti in corteo per le vie della città, da Rifondazione a Legambiente, dalla Cgil all’Arci, dai Verdi all’Italia dei Valori, da Sinistra ecologia e Libertà a Giuliano Giuliani padre di Carlo, fino all’Anpi. Ma ovviamente, con i pacifisti, moderati e democratici volti nuovi del Pd a prendere lezioni da don Farinella.

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