«È come il Pd, una parodia della sinistra»

Marco Rizzo, dei comunisti italiani: «È solo immagine. Tra lui e Bush poche le vere differenze»

da Roma

Onorevole Marco Rizzo, eurodeputato del Pdci, anche lei contagiato dall’obamamania che imperversa nella sinistra italiana ed europea?
«No, però sono un osservatore attento alle vicende mondiali e riassumo la mia valutazione complessiva con uno slogan».
Quale?
«Se è vero non vince, se vince è fasullo».
Capito, comunque dagli Usa non può venire qualcosa di buono. Ma lei, magari, lo voterebbe lo stesso?
«Obama è simpatico, ma io non lo voterei. Non voterei proprio alle presidenziali degli Stati Uniti. E mi impegnerei nelle manifestazioni di piazza e nell’attività di militante».
Guardi che per il momento sta raccogliendo consensi. La sinistra italiana, ma anche quella tedesca, lo guardano con grande ammirazione...
«Ha fatto un passo mediatico ricalcando il democratico Kennedy e anche Reagan. A questo si riduce la visione massmediatica dell’Obama della sinistra italiana».
Quindi non ritiene sia di sinistra il candidato del Partito democratico alle presidenziali?
«Stare dalla parte opposta rispetto ai repubblicani non mi sembra sufficiente. In realtà, a parte il fatto che è simpatico e alla mano, Obama mi sembra voglia perpetuare questo sistema capitalistico. Vorrei sapere cosa farebbe di fronte alle scelte importanti, ad esempio sul rispetto del protocollo di Kyoto».
E secondo lei cosa farebbe una volta alla Casa Bianca?
«Ma se ha scelto Brzezysky (il consigliere per la sicurezza nazionale di Jimmy Carter con fama di falco, ndr) come consulente, lo ha già spiegato lui cosa vuole fare. Ha optato per un vecchio caposaldo della politica atlantica colonialista degli Stati Uniti...».
Quindi lei è ufficialmente il primo esponente della sinistra italiana a dire che Obama non è poi così diverso dagli altri...
«Credo davvero che questo campione democratico non sia molto diverso dagli altri presidenti. Poi non scordiamoci che la maggior parte delle guerre degli Usa sono state fatte con presidenti democratici».
C’è qualche cosa di anomalo nel consenso che raccoglie anche qui da noi?
«No, perché lui è una parodia del Partito democratico in Italia. Sembra che ci siano differenze enormi con il centrodestra e invece sono l’altra faccia della stessa medaglia».
La sinistra italiana è compatibile con la linea del candidato democratico?
«No. La sinistra dovrebbe essere molto netta nelle questioni internazionali».
Concretamente, Obama ha già chiesto agli europei più impegno sull’Afghanistan e sulle missioni militari. Sembra che nessuno se ne sia accorto...
«Se si sovrapponessero le mappe delle risorse energetiche a quelle degli ultimi conflitti, scopriremmo che sono identiche».


Quindi dice che su questo Obama, se fosse eletto, non cambierebbe politica rispetto ai predecessori alla Casa Bianca?
«Certo. Però io ho un timore su questa intervista».
Quale?
«Non vorrei che, ad avere parlato male di Obama, gli avessi fatto un favore»,
Perché?
«Perché sono l’ultimo comunista rimasto in circolazione».

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