Il Pd si ricorda di una cementificazione e ordina il consiglio comunale a Natale

Il Pd si ricorda di una cementificazione e ordina il consiglio comunale a Natale

(...) e Tina Leali Rizzi, ieri, ha lasciato l'aula criticando aspramente le modalità di convocazione del consiglio per discutere sul controverso progetto dell'ex scalo ferroviario. Modalità che prevedono la «maratona di Natale», con convocazioni quotidiane, pur di arrivare all’approvazione del progetto.
L'opposizione, trainata dalla lista civica «Cittadini per Camogli», ha espresso il suo parere contrario: «Questo non è un progetto di mantenimento ma di stravolgimento dell'area» dichiara Rizzi. All'ordine del giorno, infatti, ben 150 osservazioni contro i lavori di costruzione attorno alla stazione. Si prevede una 5 giorni di fuoco. Da ieri fino a giovedì 22 dicembre, dalle 9 del mattino sino a orario indefinito, il consiglio è richiamato a restare in aula per approvare o respingere tutte le osservazioni. Per accelerare i tempi si era deciso di accorpare i punti da 150 a 23, proprio per la somiglianza delle istanze, ma l'ufficio tecnico ha deciso di scioglierle secondo le considerazioni dei cittadini.
Si direbbe che la pubblica amministrazione preferisca i tempi dilatati, bisogna vedere quanto resisteranno. I familiari degli assessori e dei consiglieri rischiano di trascorrere le festività natalizie con un parente in meno, perché quest'anno il panettone lo si mangia chiusi tra le mura del Municipio. Si percepisce una certa fretta nel voler sciogliere tutti i nodi di un progetto che va avanti dal 2008, ma che fino a ieri non sembrava essere di primaria importanza. Entro quattro giorni, cascasse il mondo, si deve trovare una soluzione sul futuro della cittadina, ma proprio ora con il Natale di mezzo? Se si calcolano i tempi di intervento che spettano a tutti i membri (circa 50 minuti a testa), moltiplicati per le 150 osservazioni, altro che Natale. In Comune, in Consiglio si trascorre anche l'Epifania. Bisogna vedere se la minoranza si presenterà nuovamente, proprio perché è sull'abbandono che ha puntato la sua linea politica: «Se restassimo in consiglio appoggeremmo un'iniziativa di stampo criminoso, un argomento come questo va discusso seriamente e con calma perché non c'è nessuna urgenza, non ci sono scadenze che incombono» ha dichiarato Magnani.
Sul nuovo piano Camogli si spacca in due tra una maggioranza favorevole, quella del Pd, e una minoranza che si sta battendo per evitare la costruzione di quello che potrebbe diventare un nuovo ecomostro. Il progetto non ancora definitivo, è in mano alla società «Lo scalo», privata al 49%, che sembra voglia risolvere velocemente le discussioni sull'intervento edilizio. Il progetto è di un certo impatto architettonico e idrogeologico: 300 box interrati, 280 posti auto, 500 metri quadri di edilizia pubblica e 450 metri quadri di aree destinate alla pubblica assistenza come la Croce Verde. Tutto questo in pieno centro cittadino. Ciò che preoccupa maggiormente è il rio Durazzo che scende dai monti dietro la stazione e passa sotto terra: se si andrà a scavare toccando il corso del fiume, si potrebbero avere delle conseguenze anche gravi, si pensi a quanto successo a Genova durante l'alluvione a causa dell'abuso di cemento.
La maggioranza, contrariamente alle preoccupazioni dei cittadini, vuole andare avanti col piano particolareggiato: secondo i sostenitori dei lavori, Camogli ha bisogno di promuovere lo sviluppo della città e lo potrà fare solo attraverso l'intervento edilizio.

Il progetto infatti va ben oltre l'area della stazione: si allarga a piazza Matteotti dove si vuole pedonalizzare lo spazio davanti al teatro Sociale e ampliare le aree verdi limitrofe. Ma la minoranza non molla e sta decidendo come rispondere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica