Il Pd teme un sindaco indipendente. Pronta la "tutela" con un super vice

Vertice in casa dei Democratici, già scatenati sul toto-giunta. La Adamo in pole position come numero due. In corsa la Toia

Mentre il neosindaco Giuliano Pisapia dopo essersi insediato a Palazzo Marino - in 25 mila il 2 giugno hanno fatto la fila per stringergli la mano - incontra i dirigenti, i rappresentanti del comitato promotore dei referendum, i tecnici di palazzo, impazza tra i corridoi il toto assessori. Ieri pomeriggio mega-vertice del Pd, ma tutto il week-end sarà un susseguirsi di incontri e grandi manovre in attesa del vertice di coalizione fissato per lunedì o martedì. La prossima settimana sarà decisiva per chiudere il sudoku della squadra di governo che Pisapia conta di annunciare entro il 10 giugno. L’unica certezza al momento, che l’avvocato ripete come un mantra, è un vicesindaco donna e metà della giunta in rosa.
Ancora aperto il rebus del vicesindaco: in pole position Marilena Adamo (Pd) che nel 2008 lasciò il consiglio comunale per volare al Senato, alle spalle l’assessorato all’educazione (1987 al 1990) e il consiglio regionale. A fronte del veto sul doppio incarico imposta dal partito, pare sia molto perplessa all’idea di lasciare la capitale. Sembra però che una parte del Pd stia facendo pressing sulla Adamo, donna di carattere e allineata, perché affianchi un sindaco che ha già manifestato velleità forse troppo «indipendenti». Papabili anche Patrizia Toia, già assessore a Sanità e Bilancio in Regione ed europarlamentare di area cattolica, che invece potrebbe controbilanciare un sindaco decisamente laico e Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carità. La posizione della Guida, però, è sempre più in bilico: le preferenze elettorali pesano - dicono gli insider - e 967 voti non sono sufficienti a entrare in giunta.
Passando ai fedelissimi dell’avvocato: il portavoce Maurizio Baruffi punterebbe a diventare capo di gabinetto, mentre per Davide Corritore, spin doctor, vicepresidente del consiglio, un passato nell’alta finanza (ex ad della sgr di Deutsche Bank) si parla dell’assessorato al Bilancio con delega alle partecipate. Tra i super favoriti per l’incarico di city manager l’ex socialista craxiano Stefano Rolando, già responsabile del Dipartimento Informazione ed Editoria di Palazzo Chigi. È lui uno dei registi del consenso attorno all’avvocato del Gruppo dei 51 di Bassetti, Vitale e Artali, uno dei driver del successo di Pisapia.
Era stato avvistato alla riunione dei 51, ieri è uscito allo scoperto: «Hai visto? Ce l’abbiamo fatta. Cappato è stato eletto» ha detto Alessandro Profumo, ex ad di Unicredit, ieri durante il workshop del consiglio Italia-Stati Uniti, si complimentava con la radicale Emma Bonino sull’esito del voto a Milano. Nei giorni scorsi si parlava della possibilità che Profumo guidasse la multiutility delle partecipate del Comune, ma sembra che negli ultimi giorni l’ipotesi sia tramontata a favore appunto di Corritore. L’interessato comunque smentisce: «L’ho letto sui giornali, non parlo di cose che non so».
Entrerà quasi sicuramente in giunta, quinta del pd per preferenze, Carmela Rozza, consigliere comunale una vita di militanza del Sunia, per lei però sembra profilarsi l’assessorato alla zone cittadine e servizi civici. Punta alle Politiche sociali l’ex margheritino e vicepresidente del consiglio comunale Andrea Fanzago, «sponsorizzato» da Caritas e Azione cattolica, per competenze a Famiglia e Scuola potrebbe andare Patrizia Quartieri, che occuperebbe la poltrona destinata a Sel.

Ancora più complessa la partita dell’Urbanistica, «vietata» da Basilio Rizzo, capolista di Sinistra per Pisapia, al recordman di preferenze Stefano Boeri per incompatibilità, anche se rischia di venire cancellata la delega a Expo, creata ad hoc per lui. a insidiare la poltrona, però ci sarebbe anche Antonello Boatti, docente del Politecnico e strenuo avversario del pgt. Si tratta in questo caos di una precisa scelta di campo.

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