Il Pd vuole riabilitare il cuoco-killer ma lui fugge dalla festa dell’Unità

Reggio EmiliaVanno a fare i cuochi alla festa del Pd per riabilitarsi ed evadono. Peccato che non siano banali ladri di galline in permesso premio, ma un omicida reo confesso e uno spacciatore di droga. È accaduto a Reggio Emilia. A diventare uccel di bosco approfittando di un permesso speciale legato al lavoro per i democratici, nell’ambito di Festareggio, la festa provinciale del Pd, sono stati un marocchino di 33 anni, Zouita Abdelghani, e soprattutto Giuseppe Tomassone, 30 anni, reo confesso dell’omicidio di un tabaccaio avvenuto nel 2001, durante una rapina. I due adesso sono ricercati in tutta Italia.
A raccontare la vicenda la Gazzetta di Reggio. I due, dopo aver lavorato come cuochi alla festa dei democratici, hanno fatto perdere le loro tracce. Il killer sarebbe dovuto rientrare all’una di notte di domenica, ma è sparito. Il Pd però si scrolla di dosso ogni responsabilità e cerca di prendere le distanze. L’evasione, secondo una nota diramata dalla direzione dell’evento, è avvenuta a festa conclusa, non durante la festa. «Domenica sera – sottolinea Ermete Fiaccadori, responsabile di direzione – erano rientrati regolarmente. Lunedì hanno ottenuto un permesso speciale e personale in base al quale avrebbero potuto rimanere fuori dal carcere dalle 12 alle 24. Invece non si sono ripresentati. Durante la festa tutto il gruppo si era presentato regolarmente agli stand ogni giorno, rispettando le regole del progetto senza problemi, pur dopo un iniziale momento di diffidenza». Sì, perché alla festa del Pd di Reggio Emilia, oltre i due evasi, c’erano altri sette detenuti, tutti quelli che, all’interno del carcere della Pulce avevano frequentato un corso per addetto alla ristorazione gestito da un ente di formazione di Cavriago. Un corso da cui avranno imparato l’arte della cucina ma non quella del rispetto delle regole.
Tomassone, condannato a vent’anni di carcere per l’uccisione di un tabaccaio di 45 anni, Giovanni Tonziello, nel Casertano, ha ancora sette anni da scontare. Lui stesso ha confessato il delitto, avvenuto durante una rapina.

Abdelghani invece era finito in carcere per resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di stupefacenti. Nel 2007 la Guardia di Finanza lo aveva beccato con un complice e oltre mezzo chilo di cocaina. Adesso è caccia aperta, in tutta Italia.

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