Politica

Pdci e Prc, ora è guerra aperta tra gli ex compagni di lotta

Duro attacco di «Liberazione» a Rizzo che accusa Bertinotti: ha tradito l’antifascismo

da Roma

Tra i comunisti del Pdci e quelli di Rifondazione si passa dalle accuse agli insulti. Liberazione scrive in prima pagina che la manifestazione antifascista promossa da Marco Rizzo contro Fausto Bertinotti fa «girare i c...» ai suoi compagni di partito.
L’eurodeputato Rizzo si era scagliato contro Bertinotti reo di aver accettato l’invito di Gianfranco Fini alla Festa nazionale di An per il 16 settembre. Un invito che Bertinotti aveva ritenuto di non poter rifiutare proprio perché ricopre la carica, in teoria super partes, di presidente della Camera. Ma dato che a sinistra c’è sempre qualcuno più uguale degli altri, la scelta di Bertinotti ha scatenato il solito dibattito interno tra i presunti alleati. Ognuno a sinistra ha la sua particolare opinione sulla partecipazione di Bertinotti alla Festa di An e la rende nota al mondo.
E così Gennaro Migliore scrive su Liberazione di avere tentennato un po’ prima di infilarsi in questo scontro perché, «le polemiche a sinistra sembrano piccole e strumentali». Poi però attacca a testa bassa il Pdci e Rizzo in particolare del quale si chiede se non sia lo stesso «superpresenzialista che frequenta ogni tipo di trasmissione televisiva con i La Russa e i Gasparri e fa sempre a gara con loro a chi la spara più grossa». E non solo. Liberazione si chiede «quale purezza si intestino quelli del Pdci? Quella del simbolo elettorale sbiancato il giusto per confondersi con Rifondazione?» Migliore ci va giù pesante definendo Rizzo e i suoi «comunisti da buco della serratura, guardoni della nostra iniziativa politica». In sostanza accusa il Pdci di non avere alcuna politica se non quella di criticare le scelte di Rifondazione. Si ha gioco facile, prosegue Migliore «a svelare quella che gli astuti “piddiccini” hanno eletto a vera e propria linea politica. Appostare Rifondazione Comunista, come farebbe l’ispettore Derrick, in attesa dell’inevitabile passo falso. Oppure interpretare le intenzioni dei dirigenti di Rifondazione e agire secondo l’adagio “calunniate, calunniate, qualcosa resterà”».
Curioso che nello stesso giorno (ieri) in cui Liberazione pubblica questo durissimo attacco a Rizzo, il Corriere della Sera pubblichi una lettera proprio di Rizzo che suona quasi come una risposta alle critiche di Migliore. Telepatia comunista?
Nella lettera al Corriere, Rizzo riconosce che «chi fa politica a sinistra come a destra», si deve inevitabilmente confrontare pure davanti alle telecamere «con gli avversari, anche con quelli più lontani». E dunque, prosegue, «non si capirebbe perché il leader di Rifondazione nonché presidente della Camera» non possa andare all’appuntamento con Fini. Ma confrontarsi con l’avversario in tv e andare alla Festa di An non è la stessa cosa, aggiunge Rizzo. Se si va al dibattito invitati da An, scrive, «si azzera il valore fondante della nostra identità: l’antifascismo».

Insomma Rizzo non cambia idea.

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