RomaNon cè rispetto per il diritto alla difesa del premier Silvio Berlusconi. I vertici del Pdl attaccano le toghe e chiedono una «verifica rigorosa» del ministro della Giustizia, Nitto Palma.
Che invii, insomma, ispettori a Milano, Napoli e Bari perché i pm sono responsabili di «una lesione grave e continuativa del diritto alla difesa costituzionalmente sancito» del presidente del Consiglio.
Linterrogazione a risposta scritta, presentata in una conferenza stampa a Palazzo Madama, è firmata dai capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri e dai vice, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro. Contiene anche un appello al Csm e al presidente della Repubblica che lo guida, Giorgio Napolitano. «Ci auguriamo - dichiarano Gasparri e Quagliariello - che tutte le istituzioni, anche le massime, possano osservare le nostre valutazioni, ma senza nulla chiedere».
I parlamentari pdl, dopo un vertice a Palazzo Grazioli con il Cavaliere, lanciano laffondo che riguarda i processi Mills, Mediaset, Ruby e i casi Lavitola-Tarantini, oltre a quello di Alfonso Papa. «Sono questioni - spiega Quagliariello - che investono lo Stato di diritto e sono state sollevate dalle Camere penali e dagli avvocati». È solo la prima di una serie di iniziative ed evidenzia «precise ed evidenti violazioni di legge che confluiscono tutte verso un affievolimento del diritto di difesa sancito dalla Costituzione». Stavolta la vittima è Berlusconi ma, sottolinea Quagliariello, si tratta di «violazioni che non riguardano solo la cosiddetta casta ma tutti i cittadini».
Cicchitto precisa che linterrogazione «non è contro la magistratura», ma riguarda «gli atti di alcune procure che hanno commesso delle forzature e delle irregolarità». Poi aggiunge unaccusa forte: «Cè un settore della magistratura che fa politica e si collega a certi settori politici del Pd e dellIdv. Questo cambia le regole e il gioco, ma soprattutto complica la dialettica politica nel nostro Paese».
Le repliche dellopposizione sono dure.
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