Il Pdl cala gli assi Berlusconi capolista Fini numero due

Nel programma spunta il federalismo "a velocità variabile". Sull’energia si punta al nucleare con accordi a livello europeo. E in campo spuntano sindaci e professori

Il Pdl cala gli assi 
Berlusconi capolista 
Fini numero due

Roma - Si lavora su tavoli paralleli per trovare la quadra su candidature e programma: a Palazzo Grazioli, dove Berlusconi fa capolino a più riprese nella riunione con Cicchitto, Vito, Schifani, Matteoli e La Russa; ma pure nella sede dell’Officina a via Uffici del Vicario, dove si confrontano a lungo Tremonti, Brancher, Alemanno, Gasparri, Maroni e Calderoli. E se la questione delle liste - in particolare dei criteri in base ai quali assegnare i posti a Forza Italia, An e più piccoli - è ancora motivo di qualche tensione, sul programma si fanno invece passi in avanti. Complice, probabilmente, anche l’avvicinarsi della scadenza del 2 marzo, data entro la quale va fisicamente depositato al ministero dell’Interno (mentre per liste c’è tempo fino al 9).

Così la bozza del programma è già sul tavolo del Cavaliere, che valuterà eventuali aggiustamenti: trenta cartelle in tutto, con dieci punti in cui si richiama il legame del Pdl al Ppe, e una conclusione sulla sostenibilità economica delle proposte. Un decalogo con molti spunti in materia fiscale: confermata la detassazione graduale della tredicesima o, per chi non la percepisce, comunque di una mensilità così da comprendere anche i lavoratori atipici; defiscalizzazione degli straordinari e degli incentivi legati alla produttività; abbassamento dell’aliquota massima; obbligo di versamento dell’Iva solo dopo l’avvenuto incasso della fattura; riduzione graduale dell’Iva sul turismo. Ampio spazio, poi, al federalismo fiscale. È stata accolta, infatti, la proposta di Maroni di recepire la legge regionale approvata dalla Lombardia in materia di devoluzione. Un modo per creare un precedente e favorire quello che nel Pdl chiamano federalismo «a velocità variabile» o «differenziata», nel senso che non è lo Stato centrale a decidere le materie delegate ma sono le singole Regioni a chiedere autonomia nei settori in cui lo reputano più opportuno. Nel programma, poi, si parla di fonti di energia alternative. E qui si sta ragionando molto su un deciso rilancio del nucleare (se ne parla anche nel documento del Ppe approvato qualche settimana fa a Madrid) con l’obiettivo di rientrare nel circuito dei programmi europei.

Secondo uno studio della Free Foundation di Brunetta, infatti, un nuovo piano elettrico nazionale non può prescindere dal nucleare che è «il combustibile più economico». Senza dimenticare che il resto d’Europa è invaso da centrali: 57 solo in Francia. E proprio con Sarkozy si potrebbero stipulare accordi non solo per la costruzione di nuove centrali e per la ricerca sul nuclere di nuova generazione.
In primo piano anche la famiglia. Nelle schede per indicare le priorità del programma che questo fine settimana si troveranno nei circa ottomila gazebo sparsi per l’Italia, infatti, ci saranno - tra le altre cose - l’abolizione totale dell’Ici sulla prima casa, il bonus bebè e il quoziente familiare per cui chi ha più figli deve pagare meno tasse. E «la sinistra è contro la famiglia, ha rovinato l’Italia» sarà anche lo slogan di una lettera che Berlusconi invierà a giorni a tutti gli italiani. Per il momento, però, il Cavaliere è concentrato sul weekend. Perché, si legge in un suo messaggio sull’opuscolo che verrà diffuso ai gazebo, «abbiamo iniziato una grande avventura rivoluzionaria» e «ora dipende da te».

Sul fronte candidature, invece, la situazione è ancora di stallo. E nella riunione fiume di ieri c’è stata qualche scintilla tra Forza Italia e An. A via dell’Umiltà, infatti, per decidere le quote (il rapporto dovrebbe essere di 3 a 1) vorrebbero utilizzare gli ultimi sondaggi, mentre a via della Scrofa puntano sul risultato effettivo ottenuto nel 2006. Una soluzione che non convince il Cavaliere, visto che An nel frattempo ha perso pezzi importanti del partito (La Destra di Storace). Argomento, questo, di cui si discuterà oggi pomeriggio nella riunione dei coordinatori dei partiti del Pdl con Berlusconi e Fini.

Per ora, di certo c’è che alla Camera l’ex premier sarà capolista in tutte le circoscrizioni con il leader di An numero due. Secondo la prima stesura dei 14 articoli dello statuto del Pdl, poi, Berlusconi sarà presidente del Popolo della libertà e Fini vicepresidente.

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