Pdl e Lega scelgano il modulo Guardiola

Pdl e Lega scelgano il modulo Guardiola

(...) certamente, non farà il pieno nel centrodestra.
Ma non mi sembra nemmeno di vedere frotte e moltitudini di elettori del centrosinistra pronti ad immolarsi in suo nome e in nome del suo sostegno al governo Monti e a ogni sua tassa e accisa. E allora dove li prende i voti?
Io credo che la realtà sia che Enrico piace moltissimo a chi non lo vota. Ma non basta per vincere.
E allora evitiamo candidature fatte così per fare, «perchè non c’è nessun altro in campo», magari per evitare che nomi nuovi si affaccino alla politica, limitando gli spazi per parlamentari in carica che già probabilmente saranno decimati nelle prossime liste elettorali.
Evitiamo di farci autogol e di mettere in campo gente che ha già indossato altre magliette, vecchie glorie (a volte nemmeno vecchissime, ma soprattutto neanche glorie) di una politica politicante che macina tutto alla svelta.
E, giusto per restare in una metafora calcistica, prendiamo le parole di Pep Guardiola: «Noi non abbiamo un centravanti, il nostro centravanti è lo spazio».
Ecco, il centrodestra deve ragionare così. Il centravanti per sfondare a Tursi deve essere lo spazio, le enormi praterie che si aprono fra gli scontenti della Vincenzi, i traditi da Musso e gli indignati del voto di Roberta Pinotti per le tasse di Monti. Un mondo trasversale che lascia uno spazio elettorale enorme, «il centravanti dei moderati».
Non è un caso che il sindaco di Firenze Matteo Renzi, probabilmente il politico che oggi riesce ad interpretare meglio la richiesta di moderazione e di riformismo nel centrosinistra e forse non solo, abbia proprio l’allenatore del Barcellona come modello, omaggiato anche con numerosi tweet su Twitter, e come amico, con cui ha mangiato e parlato spesso in compagnia anche a Firenze.
Oltre a rivoluzionare il calcio - con la sua occupazione degli spazi, con la sua manovra a ragnatela, con il suo calcio fatto di possesso palla, ma anche con la sua formazione fatta di giovani, con l’altezza media della squadra che è molto bassa e lascia il potere ai piccoletti, con la splendida caratteristica di mettere in campo la stragrande maggioranza dei giocatori usciti dalla Cantera, il vivaio azul-grana di Barcellona - Pep ha dato una straordinaria lezione al calcio di tutto il mondo. E ancor più con il suo pallone fatto di etica, di responsabilità, di moderazione e di essere perbene, senza urlare.
Io, personalmente, in tanti anni non ho mai visto nessuno giocare come il Barça di Guardiola. E credo che sia un modello, non solo per il calcio.
Guardiola non è solamente calcio, Guardiola è filosofia.
Insomma, l’onestà, la pulizia, la capacità di essere su ogni palla, il collettivo prima dell’individualità, sono tutte caratteristiche perfette e che dovrebbero seguire anche Pdl e Lega per vincere le elezioni. Impresa, ribadisco, tutt’altro che impossibile. Nonostante Pdl e Lega.
Visto che la sinistra è in una condizione simile a quella che la portò a perdere la Regione nel 2000 con Mori e Bologna quando vinse Guazzaloca. Non perchè Guazzaloca fosse un fenomeno, come è stato chiaro negli anni successivi, ma perchè la sinistra era spaccata in mille rivoli. Proprio come a Genova oggi.
Poi, per vincere non serve un «centravanti, ma il centravanti dev’essere lo spazio». Che c’è e tanto.
E poi occorre stare ben attenti alla formazione.

Ammesso e non concesso che Musso fosse un Ibrahimovic della politica (e non è Ibra), non occorre mai dimenticare che Ibra al Barça ha fallito. Così come occorre rendersi conto che l’unica cosa in comune di Musso con Messi sono tre lettere del cognome. Nient’altro.
(3-fine)

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