Pdl e Pd, scontro sull’acquisto dei terreni

Finisce con la maggioranza che fa mancare il numero legale in aula il consiglio straordinario su Expo ieri a Palazzo Marino. Una mossa per evitare di andare sotto (al momento del voto c’erano diversi assenti tra i banchi di Pdl e Lega) a una richiesta del centrosinistra a cui il Pdl ha risposto picche. Lo scontro su un ordine del giorno che chiedeva alla giunta di ascoltare il parere dell’aula prima di assumere ogni decisione sull’acquisto delle aree private dove si svolgerà l’evento. Il Comune ha già annunciato che parteciperà con la Regione alla società che acquisterà la superficie su cui verranno costruiti i padiglioni per il 2015 a Rho-Pero. Il sindaco ha aperto il consiglio ripercorrendo le tappe di Expo e puntando l’attenzione sull’«eredità per Milano», a partire dal parco di 800 ettari in città. L’estensione del sito sarà di 110 ettari, di cui 53 destinati a spazi verdi e canali d’acqua. «Lasceremo anche un anfiteatro, un centro per lo sviluppo sostenibile» puntualizza a chi - come il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino - in aula prospetta dopo il 2015 «la creazione di un quartiere solo per ricchi». «Valorizziamo quanto si è fatto, basta disfattismi» replica alle continue polemiche il consigliere Pdl Carlo Fidanza.
La sede Expo, ricorda la Moratti, sarà eco-compatibile, userà sistemi di risparmio energetico e a fine evento tutti i materiali saranno riciclati. L’opposizione accusa il sindaco di ritardi sulla M4, mette in dubbio il progetto di una sede Rai dopo il 2015 nell’area. Basilio Rizzo della Lista Fo lancia sospetti sui progetti internazionali collegati all’evento.

Contro di lui si scaglia il sindaco: «Le sue parole mi danno grande dispiacere, quanto lasceremo ai Paesi bisognosi è l’eredità che mi sta più a cuore, ed è tutto regolato da gare». Con la Rai «c’è una trattativa e il governo vuole la seconda Saxa Rubra». Infine «proprio due giorni fa ho firmato l’ordinanza per la M4 grazie ai poteri commissariali e non ci saranno ritardi».

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