Il Pdl, Enrico Musso, il petto villoso, il pelo sullo stomaco

Quattro cari amici e lettori, Walter Pilloni, che non apprezza i comportamenti recenti della Lega e vorrebbe puntare su un moderato vero; Massimo Pernigotti, che vota a Rapallo; Giancarlo Grasso, che sta a Savona; e una signora ex di Forza Italia e liberale storica, Viviana Marchese, o almeno credo sia proprio lei, mi hanno chiesto negli ultimi dodici mesi se non sia il caso di candidare un uomo tranquillo come sindaco di Genova. Massimo, Viviana e Giancarlo hanno pensato anche a Musso. E sono tutte persone perbene.
Nonostante tre (o quattro) in dodici mesi non siano propriamente un esercito, per la stima e l’amicizia che ho nei confronti di ciascuno dei nostri lettori, soprattutto di loro, provo a rispondere: io, che non l’ho mai nascosto, penso che sarebbe una pessima candidatura. Anche se le foto dei manifesti sei per tre appesi sui muri di Genova con Musso con la camicia sbottonata e un primo accenno di petto villoso, dimostrano che il professore ha pelo sullo stomaco. E non dubito che ce l’abbiano - anzi ce l’hanno sicuramente anche di più - pure coloro che, nel Pdl, non hanno mai abbandonato l’idea di candidarlo a sindaco di Genova. Nonostante tutto.


A differenza di questi geni della politica, che magari mi spiegheranno domani l’importanza del tradimento nel cuore del corpo elettorale, io quel pelo sullo stomaco non ce l’ho. Innanzitutto, perché la scelta sciagurata di non dimettersi dal consiglio comunale, facendo entrare una persona perbene e che ha passione per la politica come Gian Luca Fois, (...)

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