Pdl, lite Palmeri-Gallera: "In Consiglio comunale qualcuno non sa contare"

Nervi tesi stavolta fra due giovani candidati rampanti alla Regione. La battuta: «In aula non sanno che sono 28 e non 31»

I muscoli sono tesi per lo scatto finale. Come i nervi, anche in casa Pdl. Tanto da sfiorare l’incidente istituzionale: in discussione stavolta la capacità dei consiglieri comunali di contare fino a 31.
La campagna elettorale più breve che si ricordi è già finita: il caso-liste si è portato via una settimana. Ne resta solo un’altra. Appena il tempo dell’ultimo sforzo dei fedelissimi, e degli appelli finali. Poi i giochi saranno fatti. Tutto passerà nelle mani (e nelle matite) degli elettori. Il Pdl si avvia a difendere senza troppi patemi d’animo la guida della Regione più grande d’Italia, ma l’adrenalina scorre a fiumi fra i candidati che, a colpi di preferenze, si contendono i seggi a disposizione, e con essi si giocano la prospettiva di una carriere in ascesa o di un «turno di riposo».
Niente aggressioni fisiche, di cui pure si è parlato in questi giorni in viale Monza, ci mancherebbe. L’ultimo duello è a distanza, fra gentiluomini, per giunta di estrazione liberale. Due astri nascenti del centrodestra milanese. Ma sempre di duello si tratta, con tanto di stoccata, parata e controcolpo. Duellanti due figure di peso a Palazzo Marino. Stimati protagonisti dell’amministrazione Albertini - il primo capogruppo, il secondo assessore - entrambi impegnati oggi nel tentativo di un salto verso il Pirellone: Manfredi Palmeri, presidente del Consiglio comunale, e Giulio Gallera, capogruppo comunale del partito.
Il caso scoppia nel corso di un dibattito moderato da Affaritaliani, fra Palmeri e Pietro Bussolati del Pd. Il presidente del Consiglio comunale risponde a una domanda sull’ambiente: Ecopass e traffico. Critica improvvisazione e contraddittorietà delle misure anti-smog, e la decisione di ritirare la deroga per i veicoli senza filtro antiparticolato alle fine di gennaio, quando il 20 dicembre il Comune aveva annunciato che le auto sprovviste di Fap non avrebbero pagato per tutto il 2011. Una critica di merito, peraltro piuttosto condivisa e fondata. Manfredi ironizza: i politici dovrebbero comprare un calendario. E, per inciso, aggiunge: «In politica è molto agevolato chi sa contare... perché alcuni non sanno contare. Anche in aula... grandi battaglie, poi magari non sanno che invece di 31 sono 28». Palmeri si riferisce alla questione del Piano di governo del Territorio. Il Pgt, che avrebbe dovuto essere uno dei fiori all’occhiello dell’amministrazione Moratti. Da approvare velocemente - nei limiti di un iter complesso - perché serve alla città e serve anche al Pdl per ripresentarsi agli elettori con una carta in più all’appuntamento con le Comunali del 2011. Invece il Pgt, bersagliato dall’ostruzionismo dell’opposizione, è impantanato in Consiglio, dove spesso - per dissidi interni più che per carenze aritmetiche - è mancato il numero legale di consiglieri necessari per la discussione degli emendamenti.

I consiglieri non sanno contare? Gallera non gradisce, e replica: «Manfredi dovrebbe essere orgoglioso dei consiglieri, e cercare visibilità in un altro modo». Palmeri spiega che non lo ha detto, che la battuta era inserita in una valutazione generale, che è stata decontestualizzata e forzata. Ora la conta, quella che conta, è rimandata a lunedì 29.

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