«La Liguria per le europee non può avere un solo candidato». Parole di Silvio Berlusconi impegnato a limare le liste in vista delle elezioni di giugno e insoddisfatto di quellunico candidato espressione della nostra regione nella circoscrizione Nord- ovest. Sono le indiscrezioni che filtrano dopo un vertice che si è tenuto venerdì a palazzo Grazioli, a Roma, tra i vertici del Popolo della Libertà e al quale avrebbero partecipato, oltre al presidente del Consiglio e presidente del partito, i coordinatori Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi. Troppo sbilanciata verso candidature lombarde e piemontesi e senza un nome ligure che caratterizzasse in maniera chiara la lista, Berlusconi avrebbe chiesto ai coordinatori di trovare unaltra persona che da Genova possa puntare al parlamento europeo.
A prendersi a cuore il «problema» è stato Ignazio La Russa, il ministro della Difesa, finito il vertice, ha provato a contattare due amici sondandone la disponibilità a candidarsi. I due prescelti sono il senatore Giorgio Bornacin e il consigliere regionale Gianni Plinio, entrambi espressione di Alleanza Nazionale. Uno dei due potrebbe quindi tenere compagnia a Susy De Martini per la campagna elettorale: tre i nomi da poter scrivere sulla scheda, il tandem potrebbe anche funzionare. Sempre che tandem ci sia visto che per puntare a Bruxelles non si può fare affidamento solo sui voti liguri, ma bisogna anche puntare fuori regione magari facendo accordi con altri candidati. De Martini, indicata dal ministro Claudio Scajola e dai coordinatori regionali del Pdl Michele Scandroglio e Eugenio Minasso, era stata chiamata a correre dopo il rifiuto di Enrico Musso che ha preferito non esporsi alla terza campagna elettorale in meno di tre anni. Neuropsichiatra, è impegnata come coordinatrice ligure del movimento «Liberaldemocratici» il partito di Lamberto Dini che è confluito nel Popolo della Libertà ha già fatto la sua prima uscita pubblica da candidata ieri a Santa Margherita Ligure.
Difficile strappare a Bornacin e Plinio un commento su una situazione che è ancora in divenire, quello che appare chiaro è che uno dei due dovrà «sacrificarsi». Ammettono solo di aver ricevuto la telefonata da La Russa ma non vanno oltre. I giochi sono ancora aperti ed entrambi devono sciogliere le riserve: «Sono lusingato dalla richiesta che mi è pervenuta dal ministro La Russa - dice Plinio -. Se il partito chiama io mi metto a servizio come ho sempre fatto».
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