Con una pedalata la musica è da vedere

Una docente-studiosa ha segnalato alcune opere che esprimono il mondo delle note

Due capitoli della guida Milano è bella in bici sono stati dedicati ai «tesori» legati al mondo della musica. Ornamenti, dipinti, scorci, portali, organi, bassorilievi, sculture piccole piccole, strumenti ipreziositi da decori di artisti il cui nome si è perso nel tempo.
«L’elenco potrebbe continuare - esordisce Pinuccia Carrer, storica della musica da sempre in bicicletta per scelta («non ho la patente», dice) -. Con Ciclobby abbiamo organizzato diversi giri d’arte con finale a sorpresa, per alleggerire gli animi...». Docente al Conservatorio Giuseppe Verdi (insegna storia a chi studia tastiere del Seicento e del Settecento, come clavicembalo e fortepiano), la ricercatrice ha dato una mano a organizzare concerti da «legare» ai temi dei percorsi sulle due ruote. Suggestivi risultati, come «un quartetto con musiche di Mozart nel chiostro delle Umiliate, Prokofiev eseguito in un cortile di una dimora patrizia del centro, i vespri d’organo ascoltati a Sant’Alessandro...», ricorda.
Alcuni di quegli itinerari con finale ad archi spiegati sono finiti in pagina, con tanto di percorsi tracciati, fotografie e testi da consultare. Nelle sezioni Ovunque si fa musica ecco per esempio, il portone di via Legnano 14, come recita la guida: «arricchito da bassorilievi con muse danzanti al suono di strumenti più o meno mitologici(...)». Cimbali, sistri, trombe, un satiro al tamburo appoggiato su un seggiolino «con gambe a tortiglione».
«Siamo in presenza di un neoclassico un po’ ruspante - spiega la storica -. Queste decorazioni probabilmente sono state volute dal proprietario di questo palazzo anni Venti, stile Liberty, chissà, un appassionato di musica». Chi ora è in bici, si fermi a San Simpliciano, «dove ci sono dipinti sugli organi puttini suonatori». Ma niente domande sui pittori; ancora oggi sono sconosciuti. A Santa Maria del Carmine si vede un re Davide danzante, San Pietro in Gessate «conserva splendidi e rari esempi di iconografia musicale». E avanti, così le mete da sfogliare e raggiungere sono decine.

Peccato, meriterebbero un libro a parte, ma ora Pinuccia Carrer è impegnata su un progetto culturale «top secret», dopo avere avuto fortuna con un paio di lavori: il primo decisamente unico (un’opera sul compositore napoletano Francesco Durante - maestro di musica, edizione San Marco dei Giustiniani), l’altro a dir poco originale: uno speciale sulle follie, stravaganze e bizzarrie dal Cinquecento al Settecento già lanciato dal periodico Amadeus.
Qualcosa d’altro sulla bici e i suoi viaggi? «Chissà, forse in futuro. Dalla guida sono rimaste fuori le chiese in zona corso Italia, vale la pena andarci, la musica da vedere c’è anche lì...».

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