Un nuovo passo in avanti concreto per Pedemontana è arrivato nei giorni scorsi con latteso via libera dellautorità di vigilanza dei lavori pubblici: è lok alle procedure che consente alla società di incassare la liquidità necessaria al proseguo dellattività in attesa del maxifinanziamento da 3,2 miliardi di euro. Via libera dellauthority per dare corpo allautostrada dei lombardi, «allutopia che diventa realtà, unopera bella, funzionale e innovativa», chiosa Salvatore Lombardo, ad di Pedemontana. Sono 160 chilometri di nuova viabilità e altrettanti di piste ciclabili attraverso 100 comuni e 5 province. Lunghi tratti in galleria, ponti sullOlona, il Lambro e lAdda, venti nuovi punti di accesso nel territorio. Con 90 chilometri di autostrada e 70 di nuove strade provinciali esterne ai centri urbani collegherà quattro autostrade, dieci stazioni ferroviarie e i tre principali aeroporti della Lombardia, realizzando 10 milioni di metri quadri di aree a verde e boschi con un milione di nuovi alberi per equilibrare il sacrificio richiesto al territorio attraversato.
Questi sono i numeri dellAutostrada Pedemontana, che dovrebbe ridurre il traffico di 20mila chilometri di altre strade esistenti abbassando inquinamento ed incidentalità nellarea più densamente abitata, produttiva e competitiva dItalia, migliorando la qualità ambientale complessiva, la velocità e la qualità degli spostamenti ed allargando i bacini produttivi ed occupazionali. «Pedemontana labbiamo attesa per troppo tempo chiosa Vincenzo Perrone, prorettore della Bocconi che da presidente guida la società -. E ai cittadini consegneremo la strada che ci hanno chiesto: funzionale, rispettosa dellambiente che attraversa, e costeggiata da parchi e piste ciclabili che non prima non cerano. Una strada in più dove il traffico scorre senza incontrare ostacoli e questo significa meno inquinamento, meno tempo sottratto alla vita e più possibilità di connessione e scambio».
Il confronto è durato quasi dieci anni: da quando è cominciata la negoziazione con i Comuni al primo mezzo che ha tracciato il cantiere, e solo tra progetto preliminare e progetto definitivo ha voluto dire quasi mille incontri tecnici istituzionali e pubblici in due anni, ma per la società «ha consentito di governare le richieste con trasparenza e correttezza, non negando mai quello che si poteva concedere e non promettendo mai quello che non si poteva mantenere. Il risultato? «Una fatica entusiasmante, perché il confronto pubblico chiede moltissimo (fatica, attenzione, disponibilità ed a volte nervi saldi) ma risolve».
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