Pedofilia nell’internet point a Chinatown

Dietro la saracinesca, quasi sempre mezza abbassata, di un internet point cinese si nascondeva un giro di clandestini, di pornografia, anche minorile, e forse anche di prostituzione. A scoprire il traffico, nel quartiere Sarpi, sono stati gli agenti della Polizia locale. Due cinesi, il titolare dell’attività e il gestore, sono stati denunciati.
Nel locale, ora posto sotto sequestro, sono stati trovati dieci clandestini e quattro minori sono stati sorpresi dai vigili mentre visionavano materiale pedopornografico. In uno scantinato, inoltre, c’erano un giaciglio e vestiti da bambina. Troppo poco per ipotizzare l’esistenza di un «orco», ma gli accertamenti proseguono proprio per escludere una simile eventualità. La Scientifica e la Polizia postale stanno provvedendo alle indagini telematiche per risalire alle fonti delle immagini. I filmati riguardano bambine di un’età apparentemente compresa tra i pochi anni e i 10-12. Nelle immagini le piccole, sia cinesi che europee, erano riprese in rapporti sessuali completi.
Gli agenti del Nucleo tutela trasporto pubblico della Municipale tenevano d’occhio il locale da giorni. Spesso, anche di giorno, la saracinesca era mezza abbassata. Era il segnale che dentro c’erano gli immigrati.

La notte, poi, c’era un viavai di gente probabilmente dedita a pornografia o altro. In sostanza il titolare del negozio forniva ai connazionali di passaggio ospitalità in cambio dell’acquisto di una tessera a scalare che avrebbe giustificato la loro presenza nel negozio.

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