Città del Vaticano - "Ho condiviso la loro sofferenza e con commozione ho pregato con le vittime degli
abusi commessi da sacerdoti". Lo ha detto il Papa rievocando - durante l’Udienza Generale di oggi -
l’incontro di domenica scorsa nella Cappella della Nunziatura di Rabat con otto uomini che avevano
subito violenza in istituti religiosi di Malta. L’appuntamento - mantenuto segreto fino all’ultimo - ha
avuto luogo dopo la grande mesa clebrata a Floriana in piazza dei Granai, la più grande dell’Isola,
per 50 mila fedeli che, ha sottolineato Papa Ratzinger, hanno testimoniato con la loro presenza e
entusiasmo che "la comunità ecclesiale maltese è una realtà molto vivace". "Malta - infatti - è
inseparabile dalla fede cattolica che caratterizza la sua cultura e le sue tradizioni, come dimostrano le
sue 365 chiese".
Il dovere dell'accoglienza "Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: uomini e donne, come un tempo
san Paolo, approdano sulle coste maltesi, talvolta spinti da condizioni di vita assai ardue, da
violenze e persecuzioni, e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario,
politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e
tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale". Lo ha detto Benedetto XVI all’Udienza
Generale di oggi, commentando in piazzza San Pietro l’appello da lui rivolto domenica all’Unione
Europea affinchè sostenga Malata nell’accogliere doverosamente gli immigrati che vi sbarcano
provenientio dalle coste africane. "Così - ha scandito oggi - è bene che si faccia in tutte le Nazioni
che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture".
Per Papa Ratzinger, "la sfida di coniugare nella complessità dell’oggi la perenne validità del
Vangelo è affascinante per tutti, ma specialmente per i giovani. Le nuove generazioni infatti la
avvertono in modo più forte".
Stima e riconoscenza ai sacerdoti Benedetto XVI ha voluto cogliere l’occasione della partecipazione dei preti di Roma all’Udienza Generale per esprimere "stima e viva riconoscenza ai sacerdoti che in tutto il mondo si dedicano con zelo apostolico al servizio del popolo di Dio, testimoniando la carità di Cristo: sull’esempio di San Giovanni Maria Vianney siate - ha chiesto - pastori pazienti e solleciti del bene delle anime". "Cari sacerdoti romani - ha detto infine il Papa ai 400 preti accompagnati dal card. Agostino Vallini e dai vescovi ausiliari - vi ringrazio della vostra presenza, segno di affetto e vicinanza spirituale".
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