da Agrigento
Dopo lo scandalo e le reazioni indignate, gli ispettori del ministero della Giustizia arriveranno ad Agrigento per fare luce sulla scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare del pedofilo che è tornato a colpire.
È una storia agghiacciante, che avrebbe potuto evitarsi, quella di V.I., pizzaiolo agrigentino, uscito di prigione nonostante una condanna a 6 anni e 6 mesi per avere violentato due sorelline di Aragona. Venerdì scorso luomo è stato arrestato per un nuovo caso di abusi, facendo esplodere enormi polemiche sullopportunità della sua scarcerazione, nonostante i pesanti reati di cui si era macchiato.
Lo stesso Guardasigilli ha parlato di una storia «ai limiti dellincredibile» e ha annunciato che chiederà alla Procura generale di Palermo chiarimenti sul caso, anticipando lintenzione di disporre unispezione negli uffici giudiziari interessati.
«Quando lho processato era già libero», ha spiegato il presidente dellufficio gip di Agrigento Luigi Patronaggio che, a gennaio scorso, ha condannato, in abbreviato, il pizzaiolo per il primo episodio di violenza. Luomo era prima stato accusato dello stupro di tre sorelline, ma è stato poi ritenuto colpevole di violenza sessuale solo nei confronti di due.
«Cercherò di capire, comunque, se ci siano stati ritardi nel mio ufficio», ha aggiunto il magistrato, precisando, però, che tra larresto dellindagato e la richiesta di rinvio a giudizio, fatta dalla Procura di Agrigento, sarebbe trascorso più dellanno indicato dal codice come termine massimo di custodia cautelare.
La piccola vittima intanto resta in ospedale. La madre, nipote dellindagato, che gli aveva affidato la figlia il giorno dello stupro, non si dà pace. «Non mi aspettavo che facesse una cosa simile».
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