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Pedopornografia: sei arresti e 460 denunce

Genova Sei arresti e 460 persone denunciate. Una maxi operazione della polizia postale e delle comunicazioni per la Liguria contro la diffusione per via telematica di materiale pedopornografico. Uno dei sei arrestati, di fronte agli agenti della Postale, che hanno fatto irruzione in casa sua, a Bologna, ha reagito così: «Grazie. Forse solo così posso liberarmi da questa ossessione». Oltre a lui, nell’operazione detta «Sixxx files» sono finite in manette altre cinque persone: due in Lombardia, due nel Lazio e una in Campania.
Per loro è scattato l’arresto perché sorpresi a scaricare materiale pedopornografico durante le perquisizioni. Nell’ambito dell’operazione sono state denunciate anche 460 persone, i cui indirizzi Ip erano stati scoperti mentre scaricavano filmati con bambini come protagonisti, tra cui un minorenne. In Liguria sono 25 le persone denunciate, di cui tredici a Genova, otto a Imperia, tre a Savona e una a La Spezia. La maggior parte sono dipendenti, ma ci sono anche liberi professionisti, pensionati, studenti e disoccupati.
Gli agenti della Polposta di Genova, coordinati dal dirigente Armando Puccinelli, hanno avviato l’indagine all’inizio del 2008. Hanno iniziato a monitorare i siti di scambio file e sono riusciti a individuare nove filmati con contenuto pedopornografico. Scene di sesso, a volte anche violente, con bimbi di due, tre anni al massimo. In tre mesi, sono risaliti a tremila indirizzi di computer che avevano scaricato i video. Dopo avere stralciato alcune posizioni, gli agenti sono risaliti a 460 persone e hanno fatto scattare le perquisizioni, nel corso delle quali sono stati sequestrati 1.200 computer, oltre duemila hard disk, 11.327 tra cd e dvd, e 1.307 memorie esterne. Tra tutte le persone denunciate, almeno una sessantina erano degli accaniti consumatori: gli agenti li hanno scoperti mentre scaricavano tre, quattro filmati alla volta.
«Anche se scaricare film dai siti è illegale - ha spiegato Puccinelli - consigliamo sempre di essere presenti quando lo si fa e di verificare subito il contenuto dei filmati. E nel caso in cui ci si dovesse imbattere per sbaglio in video pedopornografici, di segnalarli alla polizia. Spesso i video hanno titoli espliciti, ma non è raro che titoli apparentemente innocui nascondano invece filmati con bambini».

Le indagini non sono finite: resta da capire da dove provengano i filmati e chi li abbia prodotti e messi in circolazione.

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