«Il peggio dovrebbe essere passato» spiegava ieri sera la prefettura. E i meteorologi confermano: stamattina potrebbe cadere ancora della neve che dal pomeriggio si trasformerà però in pioggia. La cose hanno iniziato a cambiare già ieri sera in alcune zone della città: «Stanno arrivando delle correnti più umide e calde da sud est - spiega Daniele Zappalà allOsservatorio meteo di Milano Duomo -. Dal pomeriggio di oggi avremo prima pioggia mista e poi solo pioggia via via su tutta la città. E la pioggia continuerà a cadere domani». Lunedì ci sarà un primo miglioramento. Per vedere il cielo sereno, però, dovremo aspettare martedì.
Quella che dura dalle 8.30 di giovedì sarà alla fine la nevicata più abbondante degli ultimi ventanni. Ieri sera, in città, erano caduti tra i 40 e i 45 centimetri. A quanto si arriverà oggi? Gli esperti su questo si dividono: «Resteremo sotto il mezzo metro» dice Zappalà. Il servizio meteo dellArpa, lagenzia regionale per la protezione dellAmbiente, parla addirittura di 60 centimetri. Rimarremo in ogni caso al di sotto dei 70 caduti nel gennaio del 1985, la nevicata dei record.
Negli ultimi anni si sono registrati alcuni eventi atmosferici «estremi». Dopo lestate più calda della storia di Milano (era il 2003) si vede ora la nevicata più copiosa dellultimo ventennio. «Se cè da preoccuparsi? No, si tratta di eventi importanti ma non collegabili tra loro» riprende Zappalà. Si parla però di aumento generale delle temperature... «Ma l'inverno che stiamo vivendo, particolarmente rigido, sembra smentire anche questa tesi. Per non parlare dellestate seguita a quella dei record, stagione non troppo calda», ribatte lesperto.
Il problema vero è la scarsità di piogge, spiega. «La città sta cambiando, ha creato un microclima che respinge le piogge verso sud e verso nord, sulla Brianza». Questo crea problemi alle piante ma incide soprattutto sulla qualità dellaria. «La neve, per questo, è un rimedio ancora migliore: per la sua struttura, per il fatto cioè di essere composta da fiocchi, riesce ad agganciare meglio le sostanze nocive che stazionano nellaria e a trasportarle a terra», spiega ancora Zappalà.
I primi riscontri si sono avuti ieri.
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