Pellerano e il brindisi amaro al gioiello liberty dimenticato

«Un altro anno è passato, ma i genovesi dovranno ancora aspettare, chissà quanto, prima di poter fare un brindisi nel mercato del Carmine». Brindisi simbolico ieri mattina per Lorenzo Pellerano, consigliere regionale Liste Biasotti, in piazza del mercato del Carmine che la Regione aveva individuato come sede genovese dell’Enoteca regionale. «Giace desolatamente vuoto questo piccolo gioiello in stile liberty, nel centro storico genovese. Da circa due anni è stato completamente ristrutturato dal Comune con oltre 430mila euro. Una struttura che, per la posizione, avrebbe grandi potenzialità attrattive sia per i turisti sia per gli abitanti del centro storico e dei quartieri collegati dalla funicolare». Il municipio Centro Est, ricorda il biasottiano già 5 anni fa, aveva lanciato il concorso di idee per il mercato per individuarne la futura destinazione. Poi il bando di Tursi l’anno scorso. «Solo oggi il consorzio vincitore che si è aggiudicato la gestione fa sapere di non avere gli 800mila euro necessari agli allestimenti interni. Il Comune ha agito con superficialità: avrebbe dovuto chiedere garanzie, anche economiche, da parte del gestore della struttura. Il risultato è che oggi i genovesi rimangono a bocca asciutta, costretti ad assistere al triste teatrino delle finte inaugurazioni, che si sono succedute negli ultimi due anni, e degli annunci anche da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Barbagallo e del presidente Burlando, che, non più tardi di dieci giorni fa, ha ribadito che il mercato del Carmine, insieme alle altre tre sedi dell’enoteca regionale, diventerà “lo strumento di eccellenza per gestire le attività promozionali a favore del comparto vitivinicolo”.

Speriamo che la stagione degli annunci sia finalmente finita e si passi ai fatti. Ricordo, inoltre, che ogni mese perso, con i battenti chiusi, è anche un danno economico per tutti i viticoltori liguri che avrebbero nella struttura del Carmine il proprio punto vendita».

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