Cronaca locale

Le pellicole amarcord che raccontano Milano

Le pellicole amarcord che raccontano Milano

Parte oggi la decima edizione del festival «Il cinema italiano visto da Milano», rassegna che mescola anteprime, opere prime, cinema indipendente, concorsi e amarcord. Tutti rigorosamente di casa nostra. Quattro le sale in città che offriranno fino al 26 febbraio una panoramica di pellicole sullo spaccato dell’italica creatività in una rassegna organizzata dalla Cineteca Italiana e sostenuta dal Mibac, dalla Regione e dalla Provincia. Allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2), all’Area Metropolis di Paderno, al Mic (viale Fulvio Testi 121) e alla Sala Alessi di Palazzo Marino, chicche cinematografiche come l’anteprima nazionale di «La Bas», presentata a Venezia e ambientata nella napoletana Castelvorturno, «la più africana delle città europee» (Roberto Saviano). Ma quest’anno, per i nostalgici, ci sarà una retrospettiva della Milano cinematografica dagli anni ’60 ad oggi, ovvero pellicole rare che raccontano storie drammatiche sullo sfondo di una metropoli che fu al centro di vicende di cronaca nera rimaste agli annali. In calendario, «Banditi a Milano» di Carlo Lizzani che racconta le scorribande nere del bandito Pietro Cavallero (1968), e ancora «Milano nera» di Gian Rocco e Pino Serpi che racconta la vita difficile di un gruppo di balordi nelle nebbiose notti della Milano anni ’60. Oppure «La rimpatriata» di Damiano Damiani (1962), con Walter Chiari nel ruolo di un Peter Pan verso i quaranta alla ricerca del tempo perduto.
Non mancano alcune chicche degli anni Ottanta, quelli che videro le prime apparizioni di Gabriele Salvatores e di un gruppo di giovani attori che avrebbe fatto parlare di sè, come Silvio Orlando, Claudio Bisio, Diego Abatantuono e Paolo Rossi; parliamo di «Kamikazen», celebre pellicola che racconta la truffa subita da un gruppo di aspiranti comici in cerca di successo. Di quegli anni è anche «Maledetti vi amerò» di Marco Tullio Giordana, primo film disperato e un po’ grottesco sui reduci del ’68. Gli anni del terrorismo ricorrono invece in «Colpire al cuore» di Gianni Amelio, drammatica storia familiare interpretata da Jean-Luis Trintignant e Laura Morante, dove il figlio di un docente universitario vicino ai gruppi extraparlamentari fa arrestare il padre. Ancora gli anni Ottanta con «La baraonda» di Florestano Vancini interpretato da Giuliano Gemma e Edy Angelillo, storia paradossale sullo sfondo della Sei giorni ciclistica al Palasport di Milano.
Oltre alla rassegna dedicata a Milano, il Festival propone eventi speciali come il concorso «Rivelazioni», cinque film inediti di produzione indipendente che saranno sottoposti al giudizio di una giuria di spettatori: «La strada verso casa» (Samuele Rossi); «Appartamento ad Atene» (Ruggero Dipaola); «Cara, ti amo...

» (Gian Paolo Vallati); «Maternity Blues» (Fabrizio Cattani); «Isole» (Stefano Chiantini).

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