«Penalizzati dall’Esecutivo sui fondi»

All’assessore alla Sanità della Regione, Alessandro Cè, non sono piaciute le critiche alla giunta Formigoni del consigliere Maria Grazia Fabrizio (Ulivo) in fatto di ticket. «La Regione non ha a cuore i redditi dei suoi cittadini» aveva detto la Fabrizio dopo il no di Lombardia e Veneto all’accordo ministero-Regioni per sostituire, a parità di introiti, i 10 euro di ticket per le analisi e le visite specialistiche, previsti dalla Finanziaria, con altre misure. «È patetico il tentativo della Fabrizio - ribatte Cè - di girare la frittata del ticket voluto dal suo Governo. Troppo comodo tagliarci le risorse, imporre un ticket nazionale per tamponare i tagli, e poi chiederci di rinunciare al gettito del ticket senza darci risorse. Questa pseudo-soluzione, sostenuta dal Governo e dalle Regioni di centrosinistra, è inaccettabile se non per chi ha i bilanci della sanità in deficit ma non se ne preoccupa perché tanto paga Pantalone, cioè il Nord».
Non basta.

Ricorda l’assessore: «Se il Governo avesse veramente a cuore (come sostiene la Fabrizio) i redditi dei cittadini, compresi i lombardi naturalmente, non penalizzerebbe così gravemente la nostra Regione con una quota sanitaria pro capite tra le più basse d’Italia, nettamente inferiore a quelle dei cittadini, per restare al centro-nord, di Liguria, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana (guarda caso di centrosinistra)». E conclude: «Se il ministro confermerà questa posizione, sarà inevitabile lo scontro istituzionale, anche con il ricorso alla Corte costituzionale».

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