«Ecopass? Non scherziamo. Avremmo risultati più apprezzabili riducendo di cinque-minuti-cinque laccensione delle caldaie. Cinque minuti e, attenzione, non uno di più». Parola di Filippo Penati, che tra qualche giorno presenterà un dossier con dati, tabelle e prove che il provvedimento fortemente voluto da Letizia Moratti «non ridurrà né linquinamento né il traffico». Come dire: lEcopass è inutile, dannoso e, perché no, è pure una tassa di più.
Va giù pesante il presidente della Provincia di Milano - che, naturalmente, definisce il ticket «una scelta legittima, poiché nelle prerogative del sindaco» - preoccupato «del grande allarme che si sta creando»: «LEcopass costringerà molti cittadini a un sacrificio economico per un risultato forse pressoché nullo dal punto di vista del miglioramento della qualità dellaria». Riduzione dello smog che, nota linquilino di Palazzo Isimbardi, «valuteremo con attenzione e con rigore» anche se, «credo», leffetto «sarà modesto».
Dunque, continua Penati, «la sperimentazione dellEcopass è legittima» ma «se non ci sono risultati sensibili, be allora non si aspetti la fine della sperimentazione ma si interrompa prima». E «prima» per il numero uno del centrosinistra milanese significa «un arco di tempo ragionevolmente breve» ovvero «non servono dodici mesi per conoscere i risultati bensì due, tre mesi al massimo per capire che fare». E «che fare» in caso di valutazione negativa? «Non ci sono dubbi: se gli effetti non saranno quelli auspicati si interrompe la sperimentazione e si concertano altre soluzioni con le altre istituzioni». Concertazione che, poi, sarebbe - sempre secondo Penati - «cosa buona e giusta» visto che «questo provvedimento assunto dal sindaco Moratti non ha visto il coinvolgimento di tutta la comunità, compresi i comuni della Provincia».
Fin qui la posizione ufficiale dellamministrazione di via Vivaio sullEcopass che «non ferma le polveri sottili allingresso dei varchi». Altri sono gli «strumenti per intervenire sullo smog in maniera strutturale». Risposte concrete «in linea con i progetti del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni partendo dagli obiettivi previsti dalla Comunità europea in tema di contenimento dello smog» segnala lassessore provinciale Bruna Brembilla.
«Seguiamo», prosegue lassessore allAmbiente, «la strategia del 20-20-20 (meno 20 per cento di emissioni, più 20 per cento di energie rinnovabili entro il 2020) che, per essere chiari, decliniamo nei controlli alle caldaie e nellefficienza energetica». Impegno per circa 2,5 milioni di euro spalmati sul triennio 2007-2009, con lobiettivo di generare ulteriori investimenti nel pubblico e nel privato per circa 20 milioni di euro.
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