Obiettivo: traslocare Filippo Penati dalla Provincia al Senato. Walter Veltroni lo vuole. Sa il numero uno del Pd che linquilino di Palazzo Isimbardi è lunico big del centrosinistra ambrosiano: la candidatura di Penati sarebbe quindi letta come un segnale di attenzione, di grande considerazione verso Milano. E, poi, sarebbe anche un risarcimento nei confronti dellex sindaco dellex Stalingrado dItalia: alle primarie lo costrinsero a sloggiare dal collegio numero uno per far posto alla signora Barbara Pollastrini Modiano e lui, Penati, finì a Quarto Oggiaro.
Chiaro a tutti che, a questo punto, se Penati accettasse lofferta veltroniana - senza rischi, poiché elezioni sicura con la lista bloccata -, la Provincia va al voto con un anno di anticipo. E, dettaglio non da poco, per il centrosinistra le Provinciali sarebbero - valutazione bipartisan - un bagno di sangue nella Milano eletta laboratorio politico dellUnione.
Comprensibile, dunque, le mozioni daffetto lanciate al presidente Penati dalla sinistra radicale e non: «Non dimenticare che governi la Provincia con il voto di tutti i cittadini» (Verdi), «Andare a Roma non conviene, meglio essere il primo a Milano che uno dei tanti in Parlamento» (Sinistra democratica), «Non abbattere lunica esperienza di alto spessore del centrosinistra in Lombardia» (Sdi). Appelli accorati che cozzano però contro un dato di fatto: «Il modello Penati del 2003 non esiste più. Ha guadagnato sul piano dell'immagine esterna, ma ora sta pagando un prezzo con la sua maggioranza» dice Bruno Dapei, capogruppo di Forza Italia. Già, da quando Penati ha virato su temi come sicurezza e infrastrutture ha iniziato ad avere fortissimi problemi: tanto che ha con sé tutto il Pd, ma contro il resto dellopposizione in consiglio. Quadretto che il presidente Penati ha ben presente e che sarebbe laggravante nella sua scelta per fuggire dalla Provincia e sbarcare a Roma.
Decisione che sulla successione trova impreparato il Pd. Infatti, non cè un candidato presidente per sostituire Penati bensì tre: lassessore provinciale Daniela Gasparini, leuroparlamentare Patrizia Toia e il capogruppo in Comune Marilena Adamo.
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