La conferenza episcopale Cei dà indicazioni ai cattolici e li sprona a non votare i candidati alle regionali che promuovono politiche a favore dell’aborto. Formigoni lancia l’iniziativa (più fondi per evitare gli aborti per motivi economici). Il Pd invece tace.
«Comprendo l’imbarazzatissimo silenzio con cui Penati ha accolto le indicazioni della Conferenza episcopale - va di affondo Formigoni -. Se Penati esplicitasse il suo pensiero su questi temi essenziali, metterebbe di fronte a una grave questione di coscienza quella residua componente cattolica che milita o vota a sinistra. Meglio dunque tacere». Formigoni torna sull’intervento del cardinale Bagnasco, chiamando in causa lo sfidante al Pirellone per il Pd, Filippo Penati.
«Ma è morale - si chiede - che un candidato presidente taccia di fronte ai suoi elettori su temi così rilevanti? Io credo di no. Ma in politica non sono sempre necessarie le parole: bisogna guardare ai fatti, a ciò che una persona compie nell’esercizio delle sue funzioni». Formigoni sfodera un precedente del suo sfidante: lo scorso ottobre, in qualità di consigliere provinciale, Penati ha presentato una mozione per ottenere che la pillola abortiva Ru486 potesse essere messa in vendita nelle farmacie comunali. «In tutto il Paese - commenta il presidente lombardo - si sta discutendo sulle procedure di distribuzione della Ru486 che garantiscano di più la sicurezza della donna e il Consiglio superiore di sanità ha dato come indicazione tassativa la distribuzione in regime di ricovero ordinario. Poche regioni intenderebbero distribuire la pillola in regime di day hospital. A nessuno, salvo che a Penati, è neppure lontanamente venuto in mente di prevederne la distribuzione addirittura in farmacia, nella consapevolezza che questo costituirebbe un gravissimo rischio per la salute delle donne, tanto è vero che l’Agenzia Italiana del Farmaco ha tassativamente vietato tale modalità di distribuzione».
«Con questa proposta - conclude Formigoni - Penati fa impallidire le posizioni fino a ora considerate oltranziste delle colleghe Bresso e Bonino». Per questo il Pdl chiede chiarimenti su una simile posizione culturale e politica del suo candidato presidente.
Il candidato del Pd sull’argomento non parla. E a sua volta critica il silenzio di Formigoni su un altro argomento: la sua proposta di istituire un registro degli eletti per la trasparenza, sul modello inglese.
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