Roma - Sulla riforma delle pensioni il governo Prodi inizia a perdere i pezzi. Il primo clamoroso strappo lo consumano i radicali, con il ministro Emma Bonino che scrive al premier rimettendo il suo mandato in polemica con le posizioni della sinistra radicale in materia di previdenza. "Ho scritto una lettera a Prodi per lasciare a lui la valutazione rispetto al mio permanere al governo. Non sono qui a minacciare alcunché, tanto meno le dimissioni, ma puramente per rimettere nella sue mani il mio incarico. Valuti lui se il mio permanere nell'esecutivo sia opportuno o comunque compatibile con le ragioni stesse per le quali abbiamo fin qui sostenuto e speriamo di continuare a fare il suo compito e il suo mandato o se invece lo siano le posizioni conservatrici, quando non reazionarie della sinistra comunista e sindacale". Lo ha detto il ministreo per le Politiche europee e il Commercio con l’estero nel corso di una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio nella sede radicale di Via Torre Argentina, durante la quale ha ribadito le sue critiche alla trattative in corso tra governo e sindacati sulle pensioni.
Casini: "Decisione positiva" "C’è una contraddizione evidente che noi avevamo già denunciato fin dall’inizio. Mi rallegro che c’è qualcuno che finalmente si assume la responsabilità di non procrastinare oltre una situazione intollerabile".
Così il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, commenta la decisione di Emma Bonino di rimettere il suo mandato di ministro nelle mani del presidente del consiglio. "La Bonino - sottolinea Casini - è una donna che ha poco a che spartire con l’estrema sinistra del governo. La sua decisione non è mai tardiva ed è sempre positiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.