Cgil e Cisl si oppongono al progetto di innalzamento delletà pensionabile delle impiegate statali, imposto da una sentenza della Corte Ue. Ma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, precisa che nessuna decisione in merito è stata ancora presa e che i rifiuti del segretario cislino sono comunque fuori luogo.
Ieri mattina Bonanni aveva diramato un comunicato ad hoc affiancando la Cgil di Epifani nella critica al governo. «Non siamo daccordo per ragioni di metodo e di merito. Per la Cisl è inammissibile che su un tema delicato come quello delle pensioni, lesecutivo abbia deciso unilateralmente, senza aprire un confronto con il sindacato». Secca la replica di Sacconi: «Non cè stata nessuna decisione. Quindi non cè niente da bocciare. Se Bonanni boccia qualcosa, boccia la sentenza della Corte di giustizia Ue».
Il ministro ha infatti spiegato che «non è stata inviata alcuna bozza allUe» sulla equiparazione delletà pensionabile di vecchiaia nel pubblico impiego tra uomini e donne. Del tema «si discuterà in Consiglio dei ministri». Insomma, «tanto rumore per nulla» giacché «ci sono solo contatti con la Commissione europea per vedere quale può essere lo spazio di decisione». Sacconi ha quindi ribadito che la sentenza «è limitata al pubblico impiego» e che cè «il vincolo della sentenza stessa a fare qualcosa prima che scattino le infrazioni».
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