Milano - Non è solo un sospetto e lo si era capito da tempo. Adesso arriva anche la conferma dalle parole di un uomo che ha fatto il salto della baricata portando con sé i suoi preziosi segreti. Michael Franzese era un mafioso mentre adesso a 57 anni è diventato un pentito Anzi di più: per lo sport è il Pentito, l’uomo che può aprire la strada giusta per combattere il fenomeno delle scommesse clandestine. Così almeno la pensa l’Atp, l’associazione che governa il mondo del tennis che ha affidato a Franzese il compito di consulente. Michael, che per molti anni da ex capo del clan Colombo (potente famiglia newyorkese), ha lavorato nell’ambito delle scommesse e del gioco d’azzardo, adesso fa parte di una fondazione dal nome “Breaking Out” che vuole rompere il muro che nasconde i pericoli per chi cerca denaro troppo facile. E che si batte a favore dell’etica nello sport e contro la remunerazione degli studenti e degli atleti troppo giovani.
Franzese ha raccontato in un’intervista di aver cominciato a combinare i match negli anni ’70, prima nel pugilato, poi nel baseball e nel football americano a livello universitario: «Entravo come un ladro negli spogliatoi, però mi ascoltavano». I suoi luoghi di culto? Quelli dei New York Yankees, celebre squadra di baseball della Grande Mela. Francese poi ha ammesso di aver collaborato con la mafia russa quando i primi grandi atleti dell’ex Urss sono arrivati nell’America del Nord, in particolare per giocare nel campionato di hockey Nhl. Messo sotto inchiesta e poi fatto condannare dall’Fbi, ha scontato dieci anni di carcere. E dopo aver riscoperto la fede cristiana in carcere è entrato nel gruppo fondamentalista dei “Rinati in Cristo”: “Dopo sette anni mi hanno fatto una proposta: mi ridavano la libertà in cambio del fatto che avrei dovuto educare i giovani sui pericoli del denaro facile e delle scommesse clandestine. Non ero interessato poi mia moglie mi ha convinto e ho dovuto ricominciare da zero».
Così ecco la seconda carriera: prima da esperto nelle conferenze per giocatori e tecnici Nba (basket) e Mlb (baseball), poi dal marzo 2007 l’Atp lo ha ingaggiato, seppur non ufficialmente. Franzese ha avuto incontri con Federer, Nadal, Djokovic ed altri “big” del tennis mondiale. “Io so che i match truccati sono una realtà del tennis, perchè ci sono persone che possono indirizzare l’andamento delle partite - spiega l’ex mafioso -. A questi ragazzi ho semplicemente spiegato che non conviene fare cose del genere, perchè dietro a tutto questo c’è il crimine organizzato: il gioco d’azzardo e le scommesse sono un business. Alcuni giocatori mi sono venuti a dire che nel tennis questo è un problema molto serio».
La corruzione, secondo Franzese, avviene in modo semplice: avvicinando i giocatori nel corso dei vari tornei ed offrendo loro forti somme in denaro contante (superiori a quelle dei premi ufficiali) purchè accettino di perdere: «I giocatori spesso vengono contattati per
telefono». E il futuro? «Non faccio più parte di un certo ambiente ma lo conosco troppo bene. Non dovreste sorprendervi di sapere che certi di scommesse online sono gestiti da persone con cui lavoravo io a Little Italy».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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