La retribuzione sta cambiando pelle e al classico salario monetario si affianca sempre più di frequente il salario sociale. Si tratta del cosiddetto welfare aziendale che permette di remunerare i dipendenti con servizi alla persona e alle esigenze familiari, di sostegno al potere d'acquisto e a favore della conciliazione vita-lavoro (asili nido, buoni spesa, assistenza integrativa, previdenza, formazione ecc). Si tratta di un tema importante perché è un dato di fatto che lo Stato abbia trasferito i rischi dalla collettività alle imprese e le ragioni di questo progressivo trasferimento si devono ricercare in diversi fattori che caratterizzano il contesto economico e sociale, come la bassa crescita economica, l'aumento del debito pubblico, l'allungamento della vita media e le trasformazioni della società.In questo scenario il welfare aziendale si sta estendendo dalle grandi aziende, attive da anni grazie anche alla contrattazione collettiva, a realtà più piccole (fino a 250 dipendenti), facilitate anche dalla legge di Stabilità che incentiva, con la defiscalizzazione, l'utilizzo da parte delle imprese di strumenti di welfare aziendale.L'impegno delle piccole e medie imprese (Pmi) in tema di welfare emerge da Welfare Index Pmi, il primo indice - promosso da Generali Italia, con la partecipazione di Confagricoltura e di Confindustria - che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane, un segmento che rappresenta l'ossatura del sistema produttivo nazionale e occupa oltre l'80% della forza lavoro del Paese.Sono 2.140 le piccole e medie aziende italiane dei tre settori produttivi che hanno partecipato alla ricerca, che ha permesso di realizzare il primo rapporto nazionale sullo stato del welfare nelle Pmi e di costruire il Welfare Index Pmi: uno strumento grazie al quale ogni anno le imprese potranno accedere a un servizio gratuito per misurare le proprie iniziative di welfare e di confrontarsi con le esperienze più avanzate del loro settore. Ciò che emerge dal rapporto è piuttosto confortante.
Il welfare aziendale è sempre più diffuso nel sistema delle piccole e medie imprese italiane e il 45% delle aziende è attivo in almeno quattro aree di intervento in ambito di welfare: dalla salute alla previdenza integrativa, dalla conciliazione del lavoro con le esigenze familiari alla tutela delle pari opportunità. L'11%, in particolare, è molto attivo perché realizza iniziative in più di sei ambiti a favore dei propri dipendenti.EMoPerché anche le Pmi adesso credono nel welfare aziendale
Nasce «Welfare Index Pmi», promosso da Generali Italia
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