Paolo Dondarini, bolognese di 40 anni, è un arbitro internazionale, di recente ha diretto le due finali del torneo Viareggio. La sua designazione per Reggina-Juventus perciò non dovrebbe affatto stupire. E invece, dietro le pieghe di un banale controllo, ecco spuntare lanomalia che è forse la spiegazione dei suoi sfondoni di sabato sera. Paolo Dondarini è uno degli arbitri investiti dal ciclone di «calciopoli». Famoso, perché pubblicato, il suo colloquio telefonico con Pairetto, uno dei due designatori dellepoca, che gli raccomanda, a poche ore da un Samp-Juve del settembre 2004 finito poi 0 a 3 per i bianconeri (rigore che sblocca e poi via in scioltezza per la squadra di Capello), «di avere 50 occhi per vedere quello che cè e quello che non cè». A margine, resistono altre intercettazioni non proprio esaltanti: Moggi che fa il «ganassa» con la segretaria dellAia ammettendo di conoscere in anticipo larrivo dellarbitro, Dondarini che chiama Pairetto a fine partita per raccontargli dei giocatori della Samp «fuori di testa» e di Emerson che con gli occhi «chiede il rigore».
Per questi motivi (che gli costarono un giudizio dellAia poi annullato), Collina ha tenuto Dondarini lontano dalla Juventus per tutta la durata della serie B e in questo campionato per 23 turni. Perché? La spiegazione, anche se non pubblica, è sotto gli occhi di tutti: considerava luomo Dondarini più che larbitro non ancora sereno per arbitrare la Juve. Troppo fresco il precedente, troppo coinvolto emotivamente per tenere a freno eventuali, inconfessati rancori. Alla 24ª giornata del torneo, Collina ha rotto gli indugi. Col seguente risultato: la Juve ha perso ingiustamente, la rincorsa al secondo posto ha subito un alt. Dondarini ha ignorato due rigori doc a favore della Juve e applicato due pesi anche nella distribuzione delle ammonizioni.
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