La perfezione ha otto lati

ell'ultimo decennio, a seguito della progressiva integrazione verticale, la divisione orologiera di Bulgari si è sviluppata per gestire tutto il processo produttivo, da monte a valle. Si può, quindi fregiare, a pieno titolo della qualifica di Manifattura, nell'ambito della quale operano più di 300 professionisti super-specializzati, in località dalla straordinaria tradizione: Le Sentier per le Grandi Complicazioni, La Chaux-de-Fonds per le componenti del movimento meccanico e i quadranti, Saignelégier per le casse e i bracciali. A Neuchâtel, infine, si trova il centro nevralgico di Bulgari Horlogerie e hanno luogo assemblaggio e controlli finali.
La Casa «romana», nonostante appartenga al colosso parigino Lvmh e il know-how elvetico, ha concretizzato quest'anno la propria strategia d'attacco nel segmento del segnatempo per uomo, lanciando lo scorso luglio, l'automatico Octo: né rotondo, né quadrato, evoluzione della collezione Gérald Genta (brand acquisito da Bulgari nel 2000), il modello è un'armoniosa combinazione delle due forme che generano l'ottagono, simbolo geometrico della perfezione. Secondo Guido Terreni, direttore generale di Bulgari Horlogerie, «il target è quello dell'uomo sofisticato, contemporaneo, desideroso di differenziazione per un orologio dal forte senso estetico e dalla qualità estrema. Abbiamo lavorato su dettagli come il diametro, riducendolo di 1 mm rispetto alla versione antecedente (potrebbe sembrare ininfluente, ma si nota decisamente), come lo spessore, di soli 10,55 mm e, poi, in particolare, sulle anse, rese più pure e meno articolate (incrementandone l'ergonomia) e sulla corona, completamente modificata, meno leziosa rispetto al passato, con profilatura ottagonale definita da una placca circolare in ceramica nera». La cassa da 41 mm di diametro, impermeabile fino a 10 atmosfere, conta in totale 110 sfaccettature, tutte rifinite a mano, alternando superfici lucide sui tagli e satinate sul piano. Armonioso l'innesto della lunetta circolare che riflette i profili della carrure, mentre il fondello integra le due figure geometriche disegnando un oblò al centro completato da vetro zaffiro. Una creazione tanto emblematica meritava naturalmente un «motore» altrettanto efficace: si tratta del calibro automatico Bvl 193 -11 ½''', 28.800 A/h, 28 rubini, 50 ore di riserva di carica, con finestrella della data al 3. Rifinito a Côtes de Genève e Anglage, con platina a Perlage, impiega una massa oscillante unidirezionale montata su cuscinetto a sfere e dispone di due bariletti: ciò permette anche l'ottimizzazione nel tempo dell'isocronia del bilanciere regolato a vite micrometrica, sinonimo di regolarità di marcia e, quindi, di precisione. Last but not least, ecco l'elegante quadrante laccato nero e lucidato, giudicato centrale nel design da Terreni: «Presenta una profondità cromatica d'eccezione, con il 12 e il 6 protagonisti, unitamente alle 4 coppie d'indici sfaccettati sulle diagonali, per ritornare sul concept di ottagono. Elementi che non si notano subito, ma emergono via via che si visualizza l'orologio, in modo spontaneo. Partendo dall'armonia geometrica della cassa, che colpisce all'istante, lo sguardo cerca poi il quadrante, che io ritengo il dettaglio che lega l'immagine del prodotto in una visione complessiva armonica». Due le versioni per ora previste: in acciaio (7.700 euro) e in oro rosa (22.900 euro ), entrambe con cinturino in alligatore e fibbia déployante.

Emblematica l'ultima notazione di Terreni: «Octo è un prodotto che va controcorrente rispetto alla comoda possibilità di effettuare scelte conservative senza perdere mercato, che vuol essere al passo con i tempi, che rispecchia il particolare «talento» di Bulgari nel rischiare sotto il profilo estetico, mai per auto-compiacimento, ma per il desiderio di costituire un'avanguardia unica nell'equilibrio con la meccanica: in tal senso, un rischio non convenzionale, che ha pari dignità rispetto al saper sviluppare un'evoluzione tecnica».