Performance, «risse» e collezioni nello stile anni Venti

L'«evento culturale» così come lo intendiamo oggi era già stato prefigurato un secolo fa dai Futuristi. A quel tempo si chiamava meno genericamente «serata futurista», ma la formula era pressoché identica: una combinazione il più possibile stimolante tra arti visive, letteratura e spettacolo, in cui la grande inventiva compensava la breve durata. Per festeggiare il centenario del movimento capitanato da Marinetti, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ha organizzato un fitto programma di eventi, tra i quali può risultare arduo districarsi. Un valido criterio d'orientamento consiste nel privilegiare le iniziative che considerano il Futurismo un testo da narrare e interpretare, invece che un pretesto per esibizioni forse ingegnose ma all'incirca adatte a qualsiasi centenario.
Tra gli eventi del primo genere spicca la messa in scena di Rissa in galleria che si terrà all'interno della Galleria Vittorio Emanuele II il 5 febbraio: 33 danzatori, coordinati dalla coreografa Ariella Vidach e dall'artista e performer Claudio Prati, rievocheranno la dinamicità concitata, l'agitarsi di figure che tendono a dissolversi nel movimento e a farsi ombre, di cui è pervaso il dipinto eseguito da Umberto Boccioni nel 1910. Il programma annovera quindi «sculture dalle superfici specchianti in cui attraversare scomposizioni di colori», «installazioni sonore, rumorose e musicali» e «maree multicolori e polifoniche» che, al di là del linguaggio roboante e un po' involuto, promettono di animare la zona compresa tra Palazzo Reale e l'Arengario nel mese di febbraio. Tra gli appuntamenti da non perdere c'è poi «La città che sale. Réflexion de Façade», lo spettacolo di danza area che verrà eseguito dalla compagnia parigina Retouramont, coordinata da una coreografa di fama mondiale come Geneviève Mazin, il 20 febbraio sulla facciata di Palazzo Marino.
Un altro evento di portata internazionale sarà «Cut the jam», il concerto per 21 pianoforti che Daniele Lombardi, un musicista di ricerca che ha studiato a fondo le sonorità futuriste, terrà il 7 giugno. Nel frattempo i milanesi curiosi di indagare anche gli aspetti meno noti del Futurismo potranno scoprire il versante femminile del movimento con «Ho dei fulmini per capelli.


Un omaggio alle artiste futuriste come Benedetta Marinetti e alle donne di oggi dinamiche e creative, in corso Matteotti 20 dalle ore 16 di oggi De Wan inaugura la nuova collezione di bijoux «Futura» in omaggio al Futurismo italiano: l’esposizione presenta 60 nuove creazioni De Wan realizzate con materiali d’epoca futurista. Infine, tra febbraio e maggio, anche ai bambini sarà data l'occasione di guardare Milano con gli occhi dei Futuristi scorrazzando per la città su un FuturTram in compagnia delle guide di Opera D'Arte.

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