La periferia in centro

Fra le grandi città italiane, Milano è fra quelle che funzionano meglio, nonostante l'assedio dello smog e del traffico. Soltanto un cieco orgoglio di campanile, tuttavia, potrebbe indurre i milanesi a dire che la loro città è perfetta. Il motore tira, i livelli di occupazione sono alti, i centri d'eccellenza culturale e scientifica sono tanti, ma la capitale morale è immersa anch'essa nel liquido denso dei grandi problemi nazionali, come quello dell'immigrazione per esempio, e non sempre le risorse e le strategie locali bastano a limitarne gli effetti. Negli anni scorsi Palazzo Marino ha affrontato con determinazione diverse situazioni di degrado e di disagio e i risultati non sono mancati. Ma gli esami non finiscono mai e c'è ancora da fare. L'inchiesta avviata dal Giornale sulle condizioni dei quartieri cittadini ha già mostrato che anche il centro può avere aspetti e sofferenze tipici della periferia meno vivibile, che il disordine, la mancanza di senso civico e l'illegalità minuta e tuttavia diffusa hanno una loro invasività, alla quale sarebbe stolto rassegnarsi. Certe situazioni non si possono tollerare né nel salotto della città né all'estrema periferia. È di buon auspicio che il nuovo sindaco abbia espresso l'intenzione di non chiudersi a Palazzo Marino e di voler dare più voce alle rappresentanze dei quartieri. Letizia Moratti ha capito che con l'efficienza e la capacità di produrre ricchezza per tutti deve crescere ulteriormente anche la qualità della vita in città, con una attenzione continua ai mugugni e ai desideri dei milanesi. Lo sappiamo, tante questioni relative alla sicurezza e al rispetto delle regole nascono fuori della metropoli, che ne subisce l'impatto, ma Milano ha anche sperimentato una strategia di raccordo di intelligente integrazione con tutte le istituzioni.

Osiamo sperare che i nuovi rappresentanti del potere centrale non faranno mancare i sostegni e la collaborazione che Milano merita solo perché non si è buttata a sinistra. Ad ogni modo, il sindaco faccia quel che deve e può fare, su questa strada i milanesi la seguiranno.

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