Perizia psichiatrica sullo stupratore

Ora i magistrati vogliono accertare se, giovedì notte, quando ha ferito e violentato la studentessa africana nei pressi della stazione di La Storta, Ioan Rus fosse capace di intendere e di volere. Una valutazione che aiuterà gli inquirenti a stabilire la sua eventuale pericolosità sociale. Questo quanto stabilito dal gip Andrea Vardaro, che ha disposto quindi che il romeno sia sottoposto ad una perizia psichiatrica.
L’incarico è stato affidato allo psichiatra Roberto Malano, che dovrà consegnare i risultati entro il 14 maggio. L’atto istruttorio è stato sollecitato dai legali dell’indagato, gli avvocati Antonio Sansoni e Francesco Pettinari. Il pm Erminio Amelio non si è opposto e ha chiesto, e ottenuto, che tale quesito fosse integrato con la verifica non solo delle capacità mentali del romeno, ma anche di valutarne la pericolosità sociale. Dal canto suo l’indagato ha sempre respinto le accuse, sostenendo in sostanza di aver solo aiutato la ragazza ad attraversare la strada, ma di non ricordare niente di più in merito a quanto accaduto quella sera. Una ricostruzione poco credibile. Sul luogo dell’aggressione, infatti, i carabinieri che hanno soccorso la ragazza hanno trovato il coltello usato per ferirla all’addome.

Al romeno sono contestati i reati di tentato omicidio, violenza sessuale e sequestro di persona. Se Rus avesse abbandonato la vittima sul prato e i militari non l’avessero trovata in tempo, la studentessa sarebbe morta dissanguata.

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