Permessi edilizi Palazzo Marino rischia di essere commissariato

Dopo il caso del piano per l’azzonamento acustico, approvato da mesi in giunta e continuamente rinviato in consiglio, con tanto di lettere di sollecito anche da parte della procura, ora è la Commissione comunale per il paesaggio a mettere a rischio di commissariamento il Comune. Dal primo luglio, compiti come il parere obbligatorio (non vincolante) per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, quelli sulla valutazione paesistica dei piani urbanistici e dei progetti edilizi, potrebbero passare in carico alla Provincia. Si tratta di quei permessi assegnati fin qui dalla Commissione comunale per l’edilizia pubblica, un organo tecnico-consultivo che Palazzo Marino ha deciso di trasformare nella Commissione per il paesaggio, composta da undici membri. Semplice a dirsi, visto che nei fatti la delibera già istruita e approvata in commissione lo scorso novembre non è ancora arrivata in aula. A febbraio la Regione ha concesso ai comuni lombardi una proroga dei tempi per mettersi in regola, fino al 30 giugno, ma il tempo è quasi scaduto e se Palazzo Marino non vota il documento rischia di passare le «consegne» alla Provincia, in attesa che si metta in regola. «Avevo già segnalato l’opportunità del suo esame in aula, a maggior ragione perché, tra i documenti da trattare, è quello che riporta la data meno recente - riferisce il presidente del consiglio Manfredi Palmeri -.

Durante l’iter non era emersa in modo evidente la scadenza del 30 giugno, probabilmente perché decisa dalla Regione solo successivamente alla proposta della giunta». Palmeri ha già convocato per domani la conferenza dei capigruppo «per poter discutere il provvedimento fin da lunedì prossimo».

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