Permessi di soggiorno in cambio di denaro

Permessi di soggiorno in cambio di denaro. Dodici persone sono state arrestate ieri in provincia di Viterbo dagli uomini della Digos e della mobile, perché ritenuti appartenenti a un’organizzazione accusata di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
A finire in manette anche alcuni imprenditori viterbesi che, secondo gli investigatori, con la complicità di alcuni cittadini egiziani, avrebbero assunto clandestini alle loro dipendenze che venivano licenziati subito dopo aver ottenuto il nullaosta per restare in Italia. Le indagini dell’operazione «Sfinge» sono scaturite dalle segnalazioni di alcuni stranieri mandati via da ristoranti nei quali lavoravano. L’organizzazione aveva ramificazioni in Egitto, Francia e in altri paesi europei e a capo c’erano due egiziani e un manager viterbese.

Era lui a contattare altri imprenditori che, dietro il pagamento di ingenti somme, presentavano richieste nominative per l’assunzione dei candidati. Ottenuto il visto d’ingresso e i documenti, però, gli immigrati non venivano utilizzati dai datori di lavoro o venivano licenziati subito dopo la regolarizzazione.

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