Economia

Perna si arrende: Ittierre commissariata titoli sospesi in Borsa

Meno di una settimana fa sembrava che la trattativa con il fondo estero Kingsbridge per la ristrutturazione finanziaria e patrimoniale di It Holding potesse andare in porto. E invece niente da fare: ieri il gruppo presieduto da Tonino Perna ha annunciato che, «avendone i requisiti», presenterà istanza per il ricorso all'amministrazione straordinaria, prevista dalla Legge Marzano e finalizzata alla ristrutturazione del gruppo e alla prosecuzione dell'attività, per la controllata operativa Ittierre. Eppure, qualche perplessità l'annuncio delle trattative di settimana scorsa l'aveva destata, non foss'altro che per la mancata identificazione del fondo estero. Al contrario, a settembre 2008, It holding aveva fatto chiara menzione di Billy Ngok, l'imprenditore cinese con cui stava negoziando la cessione della stessa Ittierre, trattativa anche in questo caso naufragata.
Sempre ieri, il cda di It Holding ha richiesto a Borsa Italiana l'esclusione dal segmento Star. Così ieri i titoli del gruppo proprietario dei marchi Ferré, Malo ed Extè e licenziatario dei marchi Versace, Costume National, Galliano e Cavalli sono stati sospesi a tempo indeterminato, con somma felicità di quei risparmiatori che avevano confidato nell'arrivo di un cavaliere bianco. Due gli ordini di problemi che non lo hanno permesso. Come riscontrato dall'ad, Pierantonio Nebuloni, che aveva ricevuto un mandato in questo senso dal cda della scorsa settimana, non sussistono né la disponibilità delle banche a fornire ulteriori risorse, ormai indispensabili per lo svolgimento dell'operatività aziendale, né quella dei gruppi licenzianti dei marchi a concedere più tempo rivedendo le richieste di messa in mora.
Un discorso va fatto per gli obbligazionisti. Infatti, una clausola del regolamento del bond da 185 milioni in scadenza al 2012 prevede che, in caso di amministrazione straordinaria per una controllata del gruppo, l'assemblea degli obbligazionisti possa richiedere un'accelerazione del rimborso del prestito. Se, come altamente probabile, questa circostanza dovesse verificarsi, la strada obbligata sarebbe quella dell'estensione dell'amministrazione straordinaria alla capogruppo It Holding. Tale estensione sarebbe richiesta dal commissario straordinario qualora questi fosse già stato nominato dal governo (la nomina dovrebbe arrivare nel giro di una settimana) e in caso contrario dallo stesso cda. Proprio questa eventualità ha destato preoccupazione negli analisti di Moody's, che, con un tempismo analogo a quello mostrato dalle agenzie di rating dopo il fallimento di Lehman Brothers, hanno tagliato a «D» da «Ca» il rating sulla probabilità di default di It Holding e a «C» da «Ca» quello sul bond da 185 milioni.

Tale obbligazione, va ricordato, rappresenta la parte più consistente del debito del gruppo, che al 30 settembre si attestava a 295,4 milioni.

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