Roma - La Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione nell’abitazione del giornalista di Repubblica Giuseppe D’Avanzo, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Napoli per presunta corruzione a carico dell’ex-premier Silvio Berlusconi. Lo riferisce lo stesso quotidiano, che ieri ha anticipato la notizia dell’inchiesta, precisando che la perquisizione fa seguito all’apertura di un’indagine per fuga di notizie da parte della procura partenopea.
I membri laici del Csm: "Valutare l'azione dei pm" Il Csm deve valutare se vi sono "condotte rilevanti sotto il profilo dell’incompatibilità" dei pm di Napoli che indagano su Silvio Berlusconi. Occorre cioè verificare se ci sono gli estremi per avviare nei loro confronti una procedura di trasferimento d’ufficio. Lo chiedono al comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli i laici della Cdl - Michele Saponara (Fi), Gianfranco Anedda (An) e Ugo Bergamo (Udc) - in un documento sottoscritto affinché sul casi venga aperta una pratica in prima commissione. Al centro dell’indagine, secondo i laici dovrà esserci la fuga di notizie e la valutazione sul rispetto delle regole parlamentari nell’utilizzo delle intercettazioni.
Fnsi: "Basta ritorsioni e intimidazioni" "Ora basta. La perquisizione a casa di un giornalista, il giorno dopo la pubblicazione di notizie delicate e importanti, sta diventando un riflesso condizionato della Magistratura che ha l’inaccettabile aspetto della ritorsione e della intimidazione.
In queste ore è toccato al collega Giuseppe D’Avanzo che, su Repubblica di ieri, ha riferito dell’inchiesta napoletana su tv e voto". Lo affermano in una nota il presidente, Roberto Natale, e il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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