Perquisiti casa e studio, ginecologo si suicida

Ermanno Rossi, medico 54enne del Gaslino, si è gettato dall'undicesimo piano del grattacielo di Rapallo, dove aveva uno studio. La moglie e i soccorritori non hanno fatto in tempo a salvarlo. Il cognato: "Le perquisizioni devono essergli sembrate inaccettabili"

Perquisiti casa e studio, ginecologo si suicida

Genova - Al mattino le perquisizioni dei carabinieri. A casa e nei suoi studi medici. Ieri sera Ermanno Rossi, 54 anni, ginecologo dell’istituto Gaslini di Genova, ha deciso di togliersi la vita. Rossi si è buttato dalla finestra del suo studio all’undicesimo piano del "grattacielo" nel cuore di Rapallo, mentre la moglie e il cognato stavano salendo con la chiave recuperata grazie al portinaio e mentre i soccorsi erano già dispiegati sotto l’edificio. Un sms inviato da Rossi alla moglie, in cui chiedeva "scusa" e le indicava dove aveva parcheggiato l’auto e dove poteva trovare alcune cose che a lei potevano risultare necessarie, aveva infatti messo in allarme la donna che si era rivolta al 118 e ai vigili del fuoco.

Il cognato Secondo il cognato, il direttore del reparto di anestesia e rianimazione Pietro Tuo, sotto shock come il resto dei medici dell’ospedale genovese, che descrive Rossi come un "grande uomo, sia professionalmente che come padre, molto umano e di un’immensa disponibilità verso le sue pazienti", potrebbero essere proprio le perquisizioni il motivo scatenante del gesto. "Era un uomo di un elevato livello culturale - spiega Tuo - tutto di un pezzo, molto rigido con se stesso. E quelle perquisizioni gli devono essere sembrate un fatto inaccettabile".

Le perquisizioni Secondo quanto ricostruito, ieri mattina intorno alle 6.30 i carabinieri del Nas erano andati a prendere Rossi in ospedale dove aveva appena finito il turno di notte. La prima perquisizione era stata nella sua abitazione, poi negli studi medici, uno nella centrale via Venti Settembre a Genova e l’altro nel grattacielo, il palazzo più alto di Rapallo. La moglie che lo aveva sentito al telefono più volte, gli aveva raccomandato di chiamare un avvocato, ma Rossi, si era detto tranquillo, spiegandole che non ce n’era la necessità. Nel tardo pomeriggio era tornato a casa per cenare con la famiglia, allontanandosi subito dopo, con la motivazione di voler andare a mettere in ordine lo studio. "Deve essere trascorso almeno un quarto d’ora dal nostro arrivo e quello dei soccorsi al momento in cui si è gettato nel vuoto - spiega ancora Tuo -. Un vigile del fuoco che stava montando una scala per raggiungere l’appartamento dall’esterno l’ha visto precipitare. Deve averci visto, deve aver sentito la sirena dell’ambulanza. Ma non ce l’abbiamo fatta a fermarlo". Proprio dal terrazzo condominiale al quattordicesimo piano dello stesso palazzo, nel settembre 2005, nel cuore della notte, si erano tolti la vita fratello e sorella sessantenni.

I colleghi È stata appresa con grande sgomento la notizia del suicidio del ginecologo al Gaslini, dove il medico, punto di riferimento per i parti a rischio, era molto stimato. "Era capace di rientrare dalle vacanze per seguire una nascita. Non si concedeva un attimo di libertà - spiega un collega - e le sue pazienti sapevano di trovare in lui grande disponibilità ed umanità. In questo si può dire che avesse le caratteristiche dei medici di una volta". Michela, una delle sue pazienti aggiunge: "Sono rimasta sconvolta, da lui non me lo sarei aspettato.

Era in gamba, appassionato del suo lavoro, determinato e poco emotivo". Intanto i carabinieri del Nas mantengono il massimo riserbo sulla vicenda e sul motivo delle perquisizioni di ieri, ed oppongono un secco "no comment" a qualsiasi domanda.

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