Persi sulle nevi, li salva la polizia

Ci sono articoli che uno non vorrebbe scrivere, tipo quello di ieri sul deficit di opposizione a Genova. Ma sono articoli che uno deve scrivere, perchè - di fronte a una coalizione che avrebbe immensi spazi di manovra e che invece si fa male con sciocchezze e beghe da cortile - il dovere di chi vuole bene al popolo rappresentato da quella coalizione, è quello di indicare il baratro e il burrone.
Peraltro, pensavo che dire queste cose avrebbe provocato una mezza rivolta. Ma era in conto: chi ci legge sa che non sono pochi burocrati di partito a poterci impedire di urlare le nostre idee, soprattutto se sono idee tese al bene di tutti, persino al loro.
E invece. Invece, è successo l’esatto contrario: gli attaccati se ne sono stati ben zitti (probabilmente, senza rassegne stampa in mano, non sanno nemmeno cosa abbiamo scritto e sorridono felici, magari a pagamento, dalle colonne dei loro giornali di riferimento), ma il popolo delle libertà - quello, per ora, senza la maiuscola - ha capito benissimo. E il fatto che, nonostante la giornata dall’andamento lento di queste mezze feste, ieri ci abbiate sommerso di messaggi di incoraggiamento e di richiesta di opposizione vera, è la migliore risposta che potessimo aspettarci.

E gli interventi che pubblichiamo già oggi di Enrico Musso, Brunella Maietta, Enrico Cimaschi, Gian Luca Fois e Sergio Maifredi sono un ottimo inizio e un segno di grande sensibilità, provenendo da mondi diversi, da appartenenze diverse e da storie diverse.
Il dibattito è aperto, ora tocca a voi.

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